La controversia in merito ai lavori per la variante alla provinciale si è aperta nel 2012. Il lodo arbitrale del marzo scorso ha condannato la Provincia a pagare 754.990 euro alla ditta Vallelonga. Il 3 ottobre la giunta ha deliberato l’eseguibilità dell’atto. Prima Montevarchi: “La delibera viene assunta in data 3 ottobre, dichiarata immediatamente eseguibile ma pubblicata solo il 16, quattro giorni dopo che ci sono state le elezioni per il rinnovo delle cariche provinciali”
È stata inaugurata il 20 settembre scorso, ma la vicenda della variante alla strada provinciale della Penna nel comune di Terranuova, dopo varie vicissitudini e a distanza di sei anni dall'iter progettuale, ancora non è conclusa. La Provincia di Arezzo, infatti è stata condannata a pagare 754.990,51 euro alla ditta Vallelonga che aveva aperto una controversia con l'ente nel 2012 per la risoluzione del contratto.
La storia. Il progetto fu approvato e finanziato nel 2008. L'opera fu appaltata nel 2009 ad un'associazione temporanea d'imprese ma si bloccò nell'agosto 2011 con uno stato dei lavori del 41%. Nel dicembre dello stesso anno la Provincia di Arezzo con una delibera decise la risoluzione del contratto con l'impresa e successivamente attivò la procedura d'interpello tra le altre ditte che avevano partecipato alla gara. A presentare interessamento nell'ultimare gli interventi alle stesse modalità e soprattutto allo stesso prezzo di quanto stabilito nel 2009 fu un'altra Ati della quale faceva parte la ditta Bindi. Nell'agosto 2012 i lavori sono così ripresi e nel dicembre 2013 l'opera è stata aperta alla circolazione anche se non del tutto completata. L'inaugurazione è avvenuta un mese fa.
La spesa per l'opera nel complesso è stata di 1.900.000 euro: 1.400.000 finanziati dalla Provincia di Arezzo e 500.000, invece, con i fondi del programma di attuazione 'Piano Nazionale Sicurezza Stradale'. A questi adesso devono essere aggiunti i 754.990,51 euro che la Provincia di Arezzo dovrà pagare alla Vallelonga srl che nel 2012 ha aperto un procedimento arbitrale per risolvere la controversia conclusosi nella camera arbitrale dell'A.V.C.P, l'autorità per la vigilanza sui contratti pubblici.
La stessa Provincia il 3 ottobre scorso con una delibera di giunta ha deciso "di non impugnare il lodo arbitrale n.23 del 2014 facendo acquiescienza alla decisione del Collegio Arbitrale e ha dichiarato immediatamente eseguibile l'atto non ricorrendo in appello perchè "pur ritenendo corretto l'operato di questa Amministrazione, non ci sono particolari elementi a supporto dell'impugnazione che possano far ragionevolmente supporre favorevoli previsioni sulla modifica del lodo in sede di appello". Viene anche sottolineato che i rischi sarebbero quelli di pagare una somma ben più elevata.
Nella stessa delibera si legge che la motivazione è: "pur avendo escluso i presupposti della risoluzione per grave inadempimento chiesta dall'impresa Vallelonga, ha altresì ritenuto che sussistanto gli estremi per attribuire alla Provincia di Arezzo la prevalente responsabilità per la dilatazione dei tempi contrattuali".
Sulle vicenda è intervenuto il Libero movimento Prima Montevarchi.
"Alla vigilia dell’apertura del Ponte a Sud e in via eccezionale della variante, cosa che ci rallegra visto quanto ci siamo battuti e l’abbiamo attesa, arriva la notizia delle notizie e che ci pare premonitrice di altre nubi che si addensano all’orizzonte delle valli aretine".
"Che finezza, quale alta strategia politica: la delibera viene assunta in data 3 ottobre, dichiarata immediatamente eseguibile ma pubblicata solo il 16, quattro giorni dopo che ci sono state le elezioni per il rinnovo delle cariche provinciali. Ah, dimenticavamo: la provincia fa acquiescenza al lodo arbitrale e non ricorre, lo dicono tra le righe: potrebbe andare anche peggio".