Ricevuta dal Prefetto di Arezzo, la delegazione ha illustrato la situazione attuale dell’azienda, che oggi vede magazzino sequestrato e conti bloccati nonostante le possibilità di lavoro e l’interessamento di un compratore. Ora si attendono gli sviluppi
La vertenza relativa alla Cotto Pratigliolmi di Faella, l'azienda che produce manufatti in cotto lavorato a mano, è arrivata questa mattina in Prefettura ad Arezzo. Mentre i lavoratori manifestavano sotto la sede, una delegazione composta da alcuni rappresentanti, delegati sindacali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil e il sindaco di Castelfranco Piandiscò Enzo Cacioli, è stata ricevuta dal Prefetto.
"Abbiamo illustrato la situazione – spiega Fabrizio Conti della Fillea Cgil – il Viceprefetto ha ascoltato e si è preso l'impegno di convocare anche l'azienda nei prossimi giorni". Si aspettano notizie nei prossimi giorni, sull'intera situazione di crisi: i sindacati hanno ricordato infatti che la vertenza si era aperta la scorsa estate, poi per i 54 lavoratori si era aperto un importante spiraglio con un possibile compratore.
Lo scorso febbraio, però, la trattativa si è arenata quando in azienda è arrivato il sequestro del magazzino e il blocco dei conti, per debiti pregressi con l'erario. "E questo – hanno ribadito i rappresentanti sindacali insieme al sindaco – nonostante si tratti di un'azienda storica, che dà lavoro ad oltre cinquanta persone che negli ultimi mesi hanno compiuto enormi sacrifici perché non chiudesse, e nonostante il fatturato sia comunque di 4 milioni all'anno".
Al momento non si sa ancora se l'azienda abbia portato i libri in tribunale, mentre i lavoratori aspettano di capire se potranno eventualmente usufruire della cassa integrazione in deroga che era stata concessa. I sindacati fanno appello alle istituzioni ad ogni livello, perché si trovino soluzioni per scongiurare la chiusura.