Due settimane fa la partenza da Montevarchi, in questi giorni Francesco Ristori ha già attraversato il confine che separa Europa e Asia, passando dai Balcani, Grecia e parte della Turchia. Qualche piccolo problema, superato dallo spirito e dalla determinazione di continuare il viaggio della vita verso il Giappone
A distanza di due settimane dopo la partenza, Francesco Ristori ha lasciato l’Europa ed è entrato in Asia. Partito lo scorso 14 giugno da Montevarchi, in sella alla sua Hyper Ténéré è arrivato al momento fino in Turchia, attraversando i Balcani, la Grecia e dopo una sosta a Istanbul e qualche piccolo inconveniente.
“È grazie soprattutto a voi che ho realizzato finalmente la dimensione di questo viaggio e la sua importanza non solo per me, ma anche per tutti voi, di quello che sto facendo. Perché non provarci? Sarebbe enormemente stupido. Non so quale sarà la mia strada al termine di tutto questo, forse è proprio partendo che l’ho imboccata inconsapevolmente. Io ho deciso di seguire i miei sogni. Loro, la strada, la conoscono”, ha scritto Francesco nel suo blog poco dopo la partenza.
Dopo il saluto da piazza Varchi, ha fatto sosta a Firenze e nel Friuli, poi ha attraversato la Slovenia e la Croazia, luoghi già visitati tre anni fa durante un viaggio in bicicletta con un amico. La pioggia ha bagnato i suoi primi giorni di viaggio attraverso alcuni luoghi e paesi, oltre alle meraviglie del parco nazionale di Plitvice, fino all’ingresso in Bosnia.
È il turno di Mostar, “città dai mille risvolti a me sconosciuti. Forte era la presenza di turchi, che tuttora permangono nelle usanze, costumi ed architettura. Il ponte stesso, il famosissimo Stari Most, è opera di Suleiman, sultano turco”. Ancora chiaramente visibili le profonde ferite della città, ancora immersa nella povertà del dopoguerra, con (poche) speranze riposte nel futuro, con edifici ancora divelti e coperti di fori di pallottole.
Dopo la bellezza del Montenegro e l’accoglienza dell’Albania, una tappa anche in Grecia e sul lago Apollonia. Lungo il percorso nuove amicizie e vecchie conoscenze allietano le soste e le serate di Francesco. La tappa seguente è l’ingresso in Turchia e la città di Istanbul: “Rispetto a quando la visitai 20 anni fa mi sembra molto più occidentale, è una città gigantesca dove oriente e occidente si mischiano in un interessante gioco di sacro e profano”. Le moschee, l’atmosfera dei bazaar e poi soprattutto l’emozione di entrare in Santa Sofia (o Hagya Sofia), di costruzione romana e inizialmente cattolica, trasformata poi in moschea nel dopo-impero.
Qualche piccolo ritocco alla corona della moto presso un’officina autorizzata Yamaha, una notte in mezzo alla natura sotto le stelle, qualche visita a siti di epoca romana e poi il viaggio continua verso l’Asia: “Ho varcato le silenziose porte dell'Asia, che mi hanno accolto nella Turchia continentale con un abbraccio infernale di 40°C negli altipiani turchi. Dopo due notti passate sotto le stelle, e una sosta nella incredibile Pamukkale, sono arrivato da un amico presso Beysehir, dove si trova anche il 3° più grande lago della Turchia: atmosfere di un altro mondo qui, nell'interno, dove tutti sono dediti all'agricoltura ed alla pesca. I turchi sono più che ospitali, mi sento a mio agio”.
“Mi piace interagire con le persone, rende il viaggio più umano e piacevole, troppa solitudine mi fa male e penso in negativo”. Gli ultimi aggiornamenti di Francesco descrivono la sua volontà e la sua voglia di continuare il viaggio con ancora più determinazione, nonostante un piccolo incidente che non ha causato grossi danni né a lui, né alla moto, ma lo ha costretto comunque a un giorno di riposo in più per recuperare.
Il viaggio verso l’Oriente ricomincia.
Tutti gli aggiornamenti e le foto di Francesco sul blog e sul profilo Facebook.