Critiche nei confronti dei numeri vantati dall’assessore al sociale Tassi. ” Cerca di distorcere la realtà delle cose per basso interesse di parte”. L’alta percentuale degli italiani in graduatoria? “O negli anni precedenti non sono state rispettate le leggi, o molti più italiani vivono ai limiti dell’indigenza. In nessun caso vediamo motivo di soddisfazione”
Sono i consiglieri di Avanti Montevarchi, Paolo Ricci e Fabio Camiciottoli, a sollevare critiche nei confronti dell'assessore Stefano Tassi e della sua ultima uscita relativa alle graduatorie per le case popolari. Nell'elenco, aveva sottolineato il vicesindaco in una nota, sono oggi circa il 70% gli italiani in posizione utile, grazie ad una rigida applicazione delle norme.
Parole che non sono piaciute ai rappresentanti del gruppo di opposizione. "Il Vicesindaco del comune di Montevarchi, ricorrendo alla più trita demagogia, cerca, per esigenze di parte e per nascondere l’inadeguatezza dell’attuale Giunta, di distorcere la realtà delle cose per basso interesse di parte. Sicuramente andremo controcorrente, ma crediamo sia opportuno stigmatizzare con forza un comportamento scorretto. Interpretando alla lettera le dichiarazione del Vicesindaco e di Prima Montevarchi, vengono spontanee queste due riflessioni: o negli anni precedenti non sono state rispettate le leggi (e ci sono le condizioni per aprire un indagine se è questo quello che credono), o molti più italiani vivono ai limiti dell'indigenza. In nessuno non vediamo dei casi un motivo di soddisfazione".
Ricci e Camiciottoli sottolineano come "con molta disinvoltura il Vicesindaco nel miope tentativo di delegittimare una parte politica discredita gli stessi uffici e gli stessi tecnici che operano all’interno dell’Ente e che hanno seguito i procedimenti amministrativi precedenti ed attuali". E aggiungono: "Sarebbe stato piú onesto e responsabile, invece, se avesse spiegato le differenze ottenute, rispetto alle graduatorie del 2013, con il nuovo contesto normativo. Sembra evidente che l’assessore non conosce bene né la Legge Regione Toscana n. 41 del 31/03/2015, in materia di edilizia residenziale pubblica, né il Regolamento del LODE di Arezzo, approvato con delibere del 13 gennaio e 31 maggio del 2016, rispetto al quale il Comune si è rifatto in modo pedissequo per la stesura dell’ultimo bando".
Norme che hanno influito su quel bando, sottolinea Avanti Montevarchi: "Contrariamente a quanto sostenuto dal Vicesindaco, da Prima Montevarchi e dai soliti ultras, è la normativa sovraordinata e non le scelte del Comune ad aver determinato gli esiti della nuova graduatoria". Per questo, aggiungono i due consiglieri, "invece di lanciare dubbi sul passato e attribuirsi falsi cambiamenti, sarebbe stato più opportuno evitare demagogie che esasperano e dividono i cittadini. Capiamo che per una parte politica non è possibile enunciare che la Regione Toscana ha fatto delle scelte positive, ma continuare ad alimentare dicerie e conflittualità è censurabile. Riteniamo opportuno che la sindaco Silvia Chiassai Martini chiarisca al prossimo Consiglio comunale ed effettueremo specifiche azioni politiche. Invitiamo infine il Vicesindaco con delega al sociale ad adoperarsi affinché i 24 alloggi già realizzati a Levanella possano essere assegnati senza ulteriori costi per l’ente e, magari, perché la strada per raggiungerli sia realizzata, visto che è compito del Comune".