Anche ieri la centralina di Figline ha registrato un nuovo sforamento: è il quinto in sei giorni. La sindaca di Figline e Incisa ha già firmato un’ordinanza, preventiva, che vieta abbruciamenti e impone di spegnere i motori in coda. “Ma non basta”, commenta il consigliere di opposizione Caramello. E negli altri comuni valdarnesi nessun atto
Anche ieri, in Valdarno, i valori di inquinamento atmosferisco hanno superato i limiti di legge. Il Pm10 rilevato dalla centralina di Figline ha toccato quota (media) di 67 microgrammi per metro cubo di aria, quanto il limite è di 50. Si tratta del quinto sforamento in sei giorni, un dato che, insieme alle previsioni meteo che parlano di nebbia, assenza di vento e di pioggia, ha spinto ieri la sindaca di Figline e Incisa, Giulia Mugnai, a firmare una prima ordinanza con misure anti-smog.
Divieto di abbruciamento di vegetali all'aperto per dieci giorni, obbligo di spegnere i motori in coda per autobus e mezzi pesanti: sono le due misure più stringenti, alle quali si associa invece l'invito ai cittadini a non accendere camini per riscaldare casa, se non indispensabile, e limitare l'uso dell'auto privata. L'ordinanza è comunque preventiva, perché la Regione prevede che scattino misure specifiche al 15° sforamento.
Ma per il consigliere di opposizione, Piero Caramello, ancora non basta. "La nuova centralina di Figline, sulle orme della precedente struttura installata a Incisa, sta facendo registrare valori molto elevati di Pm10, tra i più elevati della regione. Ma, nonostante gli annunci, le misure previste dall'amministrazione sono insufficienti e solo di facciata. In larga parte semplici dichiarazioni di intenti", commenta.
"Ne è un chiaro esempio l'ordinanza emanata dalla sindaca che vieta per 10 giorni l’accensione di fuochi all’aperto e l'abbruciamenti di sfalci, potature e residui vegetali su tutto il territorio comunale. L'atto dispone inoltre l’obbligo di spegnimento di motori di veicoli in sosta prolungata, in particolare per veicoli commerciali e autobus. A un problema gravoso come l'inquinamento – ribadisce l'esponente di opposizione – si risponde con azioni insufficienti e con divieti che evidentemente non verranno rispettati".
C'è poi la questione delle competenze. "Il piano di azione comunale – spiega Caramello – è stato approvato dalla giunta, senza passare dal consiglio comunale. Ci saremmo aspettati che su un tema così importante, come avvenuto del resto a Firenze, si esprimesse l'assemblea. È evidente come quanto contenuto nel documento non sia adeguato a contrastare una situazione di estrema criticità. Attendiamo quindi misure per limitare il traffico e incentivare l'utilizzo di mezzi alternativi, in attesa di opere infrastrutturali importanti come le due varianti. Ma ad oggi anche le stesse proposte contenute nel Pac, come gli incentivi a chi utilizza le bici, rimangono lettera morta".
"Senza contare – conclude Piero Caramello – il silenzio assordante degli altri sindaci valdarnesi". Il riferimento è, in particolare, ai sindaci di quei comuni che, da quest'anno, sono stati chiamati a redigere il Pac (Piano di Azione Comunale) come richiesto dalla Regione Toscana: oltre a Figline e Incisa, si tratta di San Giovanni, Montevarchi, Reggello e Terranuova.