23, Novembre, 2024

Cimiteri, l’appello delle associazioni combattentistiche ai sindaci: “Salviamo le tombe dei caduti”

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L’Istituto del Nastro Azzurro e l’Associazione Combattenti e Reduci nei giorni scorsi tramite una lettera hanno lanciato un appello a tutti i Sindaci della Provincia di Arezzo, per preservare e tutelare le tombe dei Caduti presenti nei cimiteri. Anche quelle di cui non si prende cura più nessun erede

Ce ne sono a decine, anche nei piccoli cimiteri delle frazioni del Valdarno. Sono le tombe di quei soldati che sono caduti combattendo in guerra, sepolture che a volte sono lasciate a sé stesse, perché magari non ci sono più eredi che se ne occupino. Eppure in qualche caso sono lapidi anche di valore artistico, oltre che storico. 

Per questo, nei giorni scorsi, l’Istituto del Nastro Azzurro e l’Associazione Combattenti e Reduci della provincia di Arezzo ha lanciato un appello ai sindaci, attraverso una lettera firmata dal presidente provinciale Cavalier Stefano Mangiavacchi, affinché si intervenga per preservare e tutelare le tombe dei caduti presenti nei cimiteri.

Il cimitero di Piantravigne

 

"Il centenario della Grande Guerra, e la celebrazione nel mese di novembre del ricordo di tutti i defunti, rappresentano una importante occasione per richiamare l'attenzione sul tema della memoria dei Caduti e di personaggi della nostra storia Patria. Nei Cimiteri piccoli e grandi della nostra Provincia sono ancora presenti tumulazioni di Caduti in guerra, decorati al valor militare, eroi risorgimentali, uomini e donne legate alla nostra storia che hanno sacrificato la propria vita  per consegnare a noi tutti un paese unito, libero e democratico".

L'appello ai Sindaci è che intervengano "per la tutela di queste testimonianze storiche, al fine di non smantellare indiscriminatamente le sepolture anche se in stato di abbandono e senza nessun erede o familiare della persona sepolta. L’istituzione pubblica deve provvedere non all’eliminazione ma alla tutela, colta e reverente, che preservi il patrimonio funerario ed il suo carico di significati". 

"Nelle scritture incise sulle tombe – sottolinea Mangiavacchi – si leggono l’intensità dei sentimenti che hanno accompagnato la volontà di perpetuare una memoria, sono concentrate le storie più varie, raccontate da chi resta per onorare gli esempi di vita, personale e sociale, che il defunto ha lasciato. In  un certo senso il Cimitero è come un archivio che va preservato e tutelato, come le lapidi, i monumenti funerari che in molti casi sono opere di alto valore artistico".

 

Il cimitero di Vacchereccia

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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