Il Valdarno come luogo cinematografico anche nell’estate del 1996, esattamente 20 anni fa: un giovane Leonardo Pieraccioni scelse Stia e le campagne di Laterina per ambientare il suo film di maggior successo, “Il ciclone”
Nell’agosto del 1996 un giovane ed emergente Leonardo Pieraccioni era ospite tra Valdarno, Casentino e Firenze per girare il film “Il Ciclone”, diventato campione d’incassi con 75 miliardi di lire. Sono passati esattamente venti anni e il film ancora oggi è tra le pellicole di maggior successo dell'attore e regista fiorentino.
Anche se gran parte del set era allestito soprattutto a Stia, le scene ambientate nelle campagne toscane sono state girate nel comune di Laterina, alle porte del paese. Il "poggio più giù" dove erano dirette le ballerine di flamenco, il casolare della famiglia protagonista e quello di Gino, a cui prestava la voce Mario Monicelli, si trovano lungo via Vecchia Aretina, la strada che da Laterina conduce a Castiglion Fibocchi.
Il casale della Giuncaia, che nella finzione era l'abitazione del protagonista e della sua strana famiglia, appartiene alla tenuta della Fattoria Monsoglio, in località Penna. Dietro ad esso, c'è la nota strada sterrata percorsa più volte dal personaggio di Levante con il suo motorino Motobecane del 1979 e dove si fermava per salutare nonno Gino.
I campi di girasole, le file di cipressi, le tipiche costruzioni toscane e i contorni morbidi del paesaggio toscano del Valdarno sono stati utilizzati come luogo cinematografico da Pieraccioni per girare il suo secondo film dopo l'esordio con "I laureati".
Mercoledì sera una serata di ricordi e risate è stata organizzata a Stia, alla presenza di alcuni degli attori principali protagonisti, tra cui Massimo Ceccherini e Sergio Forconi. Anche a Firenze è in programma per lunedì 12 settembre un appuntamento in piazza Santo Spirito per festeggiare i 20 anni del film alla presenza di Pieraccioni.
