22, Ottobre, 2025

Due opere di Paolo Uccello arrivate in prestito da Firenze al Museo Masaccio di Reggello. Si apre una mostra temporanea

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Due importanti testimonianze della produzione artistica di Paolo di Dono, in arte Paolo Uccello, che arrivano dalle prestigiose collezioni del Museo di San Marco di Firenze saranno le protagoniste della mostra temporanea “Un ospite illustre dal Museo di San Marco: Paolo Uccello”, che il Museo Masaccio di Cascia di Reggello ospita dal 25 ottobre e fino al 25 gennaio 2026.

La preziosa esposizione è frutto di una collaborazione tra le più prestigiose istituzioni del territorio pubbliche e private: la Direzione regionale Musei nazionali Toscana del Ministero della Cultura – Museo di San Marco e la Fondazione Palazzo Strozzi e dell’accordo di scambio con il Museo di Masaccio insieme al Sistema Museale del Chianti e del Valdarno fiorentino.

L’arrivo delle due opere di Paolo Uccello, infatti, coincide con la concessione del prestito del Trittico di San Giovenale di Masaccio all’importante mostra sul Beato Angelico, in corso a Palazzo Strozzi a al Museo di San Marco a Firenze fino al 25 gennaio 2026. Le due opere, trasferite nel museo reggellese, sono l’affresco staccato con la Madonna e il Bambino di casa del Beccuto (foto in alto, ndr) facoltosa famiglia fiorentina cui apparteneva la madre di Paolo, e la predella con Cristo in pietà fra la Vergine e san Giovanni Evangelista, elemento sopravvissuto di una tavola con l’Annunciazione trafugata nel 1897, posta all’altare della Compagnia della Santissima Annunziata, già presso la distrutta chiesa di Santa Maria in Avane (Cavriglia).

Le due opere sono state scelte e riconosciute come significative per i legami che entrambe, anche se in forme diverse, hanno con il Valdarno. Se palese è per la sua destinazione l’arrivo della predella di Avane, più complesso è il rapporto della Madonna del Beccuto, che per i caratteri stilistici rimanda ad un altro artista che affonda le radici proprio nel Valdarno: Gherardo Starnina (Gherardo di Jacopo di Neri, doc.1387-1409, morto ante 1413). Era originario di Gaville, vicino Figline, e fu protetto durante la sua carriera dalla famiglia Castellani, per la quale dipinse nella omonima cappella in Santa Croce a Firenze, prima di partire al loro seguito per la Spagna. Si tratta della stessa famiglia fiorentina di mercanti e cavalieri che poco dopo commissionò a Masaccio il trittico per la chiesa di loro patronato intitolata a San Giovenale di Gerusalemme, apponendovi la celebre data 23 aprile 1422, festa di San Giorgio, patrono dei cavalieri crociati.

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore
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