24, Luglio, 2024

Un sistema di coabitazione per disabili o non autosufficienti: la nuova destinazione di Casamica a San Giustino

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Nell’ultima seduta di consiglio comunale sono stati approvati il regolamento e la convenzione rinnovata per destinare la struttura di San Giustino, la cui gestione è affidata alla cooperativa Koinè, a ospitare soggetti fragili non autosufficienti in un sistema di coabitazione

Casamica a San Giustino ospiterà soggetti fragili, disabili o non autosufficienti in sistema di coabitazione, come da regolamento e carta dei servizi rinnovati e approvati nell'ultima seduta di consiglio a Loro Ciuffenna. La struttura, un residence sociale gestito dalla cooperativa Koinè, era nata tra il 2008 e il 2009 e indirizzata a ospitare persone anziane.

"Poco tempo dopo, analizzando la nostra realtà sociale, ci siamo accorti che nella maggior parte delle famiglie l'anziano rimane in casa fino all'ultimo" – ha spiegato l'assessore Favilli – "Da allora, in accordo con la Conferenza dei sindaci, Casamica è servita per dare una risposta alle emergenze abitative".

Poi tra il 2011 e il 2013 è stata interamente utilizzata per la prima accoglienza dei profughi provenienti dalla Libia che chiedevano asilo e per un percorso di primo inserimento. Anche lo scorso anno ha ospitato ospitato gruppi di immigrati del piano di emergenza sbarchi per alcuni giorni, senza programmi di integrazione a lungo termine.

Adesso con la cooperativa è stato ripensato il progetto di accoglienza che ora sarà destinato a disabili e persone fragili in un sistema di coabitazione per migliorare la qualità della loro vita, con il supporto anche della Asl. Alla Koinè spetterà la manutenzione ordinaria dello stabile, mentre per quella straordinaria saranno valutate le responsabilità caso per caso.

Durante il dibattito in seduta di Consiglio si è espresso contrario solo uno dei consiglieri di opposizione Danilo Baldi (Insieme per il comune): "Già nel 2008 non mi convinceva l'idea di dare in gestione un nostro bene, in particolare per 18 anni. Quindi rimango sulla mia posizione". L'assessore e il sindaco Botti, in risposta, hanno spiegato che otto anni fa quella era l'unica soluzione per utilizzare l'edificio, ristrutturato grazie a fondi europei stanziati in sede regionale, oltre a ulteriori risorse e donazioni.

La delibera per il regolamento e la convenzione è stata poi approvata con il voto favorevole della maggioranza e del consigliere di minoranza Marco Parolai (Percorso Comune), presente alla seduta.

 

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