Andrea Calò e Domenico Mangiola, delegati Rsu Cobas Usl Toscana centro entrano nel merito delle ultime vicende relative alla sanità in Valdarno e annunciano di farsi parte attiva per la nascita di un movimento di cittadini analogo a quello del Valdarno fiorentino
Dopo l'annullamento del progetto per la realizzazione di un Distretto sanitario unico del Valdarno, annunciato dall'assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi e rimarcato dal consiglio comunale aperto tenutosi a San Giovanni, e la nascita di una integrazione tra i servizi ospedalieri e territoriali, i delegati Rsu Cobas della Usl Toscana centro, Andrea Calò e Domenico Mangiola, entrano nel merito della vicenda.
Calò e Mangiola attribuiscono la causa alla legge di riforma del servizio sanitario regionale voluta da Enrico Rossi e Stefania Saccardi. Auspicata in Valdarno aretino la nascita di un movimento dei cittadini per la salvaguardia dell'ospedale della Gruccia.
"Noi pensiamo che la sorte dei due Ospedali e dell’insieme dei servizi distrettuali e territoriali siano nelle mani dei lavoratori, cittadini e società civile che fino ad oggi hanno impedito la chiusura dell’Ospedale Serristori. Anzi noi lavoreremo affinché analogo sommovimento avvenga anche intorno all’ospedale della Gruccia diventato negli ultimi tempi solo occasione di dibattiti e iniziative passerella".
I due delegati Rsu Cobas continuano: "Tutti i Sindaci del Valdarno Fiorentino e Aretino – rigorosamente del PD – dopo aver osteggiato con ogni mezzo il referendum abrogativo di una legge regionale che consegna la sanità agli appetiti dei privati, si rimangiano le promesse e gli impegni assunti davanti ai cittadini appena un anno fa. Al proprio capezzale chiamano l’assessore regionale al diritto alla salute, al welfare e all'integrazione socio-sanitaria Saccardi che per coprire la ritirata propone l’ennesimo protocollo d’intesa per integrare le strutture ospedaliere della Gruccia e del Serristori e i relativi servizi territoriali. Non sapendo più cosa dire parla di 'nuovi investimenti sul Serritori, nuove figure professionali alla Gruccia, accordi tra le due aziende perché i due ospedali lavorino insieme per rispondere alle esigenze della cittadinanza' ".
"La solita aria fritta. Penosa è stata la rissa tra tutti i primi cittadini, a chi non interessa un fico secco dei due ospedali, chi vuole accaparrarsi la realizzazione del carrozzone casa della salute, chi è interessato ad esternalizzare i servizi sanitari ospedalieri e territoriali al privato sociale oppure a cederli agli appetiti delle associazioni di volontariato o tra chi li vuole assegnare ai nuovi attori del mercato della salute".
"Il Sindaco di San Giovanni nonché Presidente della Conferenza dei Sindaci parte aretina Viligiardi per coprire l’imbarazzo di aver permesso il saccheggio dell’Ospedale della Gruccia e il suo declino pensa di rilanciarlo a discapito dell’ospedale Serristori attraverso la politica dei tagli fatta di soppressione di servizi analoghi tra i due ospedali. La Sindaca di Figline Incisa capofila dei sindaci del Valdarno fiorentino Mugnai esperta esclusivamente in monitoraggio, si limita a sventolare il patto territoriale che non riesce neppure a fare rispettare vedi il depotenziamento del PS e della Radiologia, la soppressione da giugno 2016 della guardia chirurgica notturna anche nei primi tre giorni della settimana, sospensione degli accessi tramite 118 dalle ore 19 alle ore 8 al Pronto Soccorso dell’Ospedale Serristori, il mancato ampliamento del DH oncologico e la realizzazione del centro residenziale per i disturbi dei comportamenti alimentari, la distruzione della chirurgia generale, l’affossamento del Laboratorio Analisi e si appella in modo anacronistico alla bontà dell’Assessore Regionale e del suo protocollo d’intesa".
"I vecchi direttori generali Morello & Desideri freschi di nomina e con lauti rinnovi contrattuali parlano all’unisono di sinergie e integrazione quando in realtà sono i becchini dei due Ospedali e del disastro in cui versano i servizi socio sanitari e distrettuali. Ma di cosa parlano!. Oggi allo stato attuale non ci sono i presupposti per credere a questa lobbie di amministratori, le condizioni in cui versano i due ospedali, la loro precarietà, il depauperamento, i mancati investimenti, i continui tagli al personale sono gli effetti delle loro scelte politiche e gestionali".
I delegati Rsu Cobas della Usl Toscana centro continuano e concludono: "Come Cobas continueremo a difendere la vocazione pubblica della sanità, la qualità dell’assistenza, le assunzioni di personale mentre contrasteremo i tagli, le razionalizzazioni, gli accorpamenti, le esternalizzazioni anche quando queste vengono chiamate in modo subdolo integrazioni".