I consiglieri comunali di opposizione Fabio Camiciottoli e Cristina Rossi porteranno in Consiglio comunale a Montevarchi la vicenda ormai nota del pane con l’olio, il pasto sostitutivo che l’Amministrazione ha deciso di applicare ai figli delle famiglie morose per il servizio mensa.
“Di fronte ad una modalità politicamente violenta e dal grande valore ideologico com’è quella attuata dal Comune di Montevarchi nella gestione delle morosità nel servizio mensa – commentano Camiciottoli e Rossi – le affermazioni rilasciate dal Sindaco sono quanto mai fuorvianti e tese a nascondere la verità. Noi abbiamo da sempre contestato il modo e l’idea di servire pane ed olio come pasto alternativo e ogni nostra sollecitazione nel tempo è caduta nel vuoto perché il sindaco, come più volte riferito in Consiglio, non si faceva dettare l’agenda dai Consiglieri Comunali. Oggi il sindaco non attribuisca colpe ad altri per scelte che ha voluto e sempre difeso insieme alla sua maggioranza ma la governi sospendendo la somministrazione del pane ed olio ammettendo di aver sbagliato ed in modo trasparente e partecipativo favorisca un percorso istituzionale che permetta di rivedere queste prassi che sono inaccettabili”.
Nel testo dell’interrogazione, tra le altre cose, si legge che “le morosità devono essere certamente combattute dai Comuni attuando strategie di recupero che operino per le vie esattoriali che non prevedano, come nel caso a cui stiamo assistendo, il coinvolgimento dei bambini perché ciò aumentare le diseguaglianze sociali di appartenenza facendo così ricadere così il peso delle difficoltà economiche o delle volontà dei genitori direttamente sulle spalle dei bambini”. I due capigruppo di opposizione inoltre sottolineano che “nell’ordinamento vi sono stringenti norme in tema di privacy a cui l’Amministrazione deve sottostare nel perseguimento delle necessarie lotte contro le morosità di servizi a domanda individuale specialmente quando sono interessati i minori” e che “nel perseguire le lotte alla morosità occorre attuare tutte le forme di tutela dei bambini evitando di mettere il corpo docenti e la scuola ad esercitare funzioni che escono dai loro compiti istituzionali con le conseguenze che ciò potrebbe comportare da un punto di vista giuridico”.
Per questo, Camiciottoli e Rossi chiedono al sindaco di sospendere la somministrazione del pasto alternativo e di chiarire “quale è stato l’andamento degli incassi durante l’anno scolastico 2024-2025 indicando, in modo diviso per Istituto Comprensivo del nostro territorio, il numero di alunni coinvolti nella distribuzione del pasto alternativo con pane ed olio; di conoscere se e quanti di questi alunni sono seguiti o osservati dai servizi sociali; e di conoscere quali azioni ha intrapreso l’Amministrazione al fine di favorire il rispetto dei principi di privacy e garantire la continuità didattica di fronte a tale problematica”, chiedendo infine di avere a disposizione tutta la “documentazione, comprese le interlocuzioni con la società partecipata che gestisce il servizio e gli Istituti comprensivi in merito alla gestione di questa problematica”.