In attesa della riunione di questa sera a Piandiscò il comitato genitori Castelfranco Piandiscò rende note le firme raccolte per contrastare l’unificazione nel plesso piandoscoese delle medie
Il sindaco Cacioli ha spiegato che l'idea di riunire nel plesso di Pian di Scò tutte le scuole medie del territorio non rientra nei piani dell'amministrazione comunale, "Non è possibile", intanto comunque sia il Comitato genitori di Castelfranco Piandiscò hanno raccolto sinora ben 1.500 firme, espressione della posizione di tante famiglie.
Le coordinatrici della petizione dichiarano: “si legge in un volantino del gruppo del PD che non è vero, che le intenzioni dell’amministrazione non sono quelle di andare nella direzione portare tutte le classi a Piandisco’. Bene, il risultato che volevamo ottenere è stato centrato. A noi interessava che l’amministrazione capisse le nostre intenzioni".
"Un monito della popolazione di Faella e Castelfranco al Sindaco, in relazione all’intento più volte dichiarato di trasportare tutti gli alunni delle medie in unico plesso a Piandisco’. Si stanno facendo i lavori di ristrutturazione ed ampliamento con un costo di 700.000 euro, ma i genitori dei due centri Faella e Castelfranco richiedono che i propri ragazzi possano svolgere i tre anni della scuola media nei luoghi di appartenenza. L’iniziativa è rivolta anche a sostenere il tessuto economico che, venendo meno anche le scuole, potrebbe subire ulteriore impoverimento, abbandono e dequalificazione di due paesi che già ora soffrono del male della frazione".
"I genitori sono determinati a raggiunge lo scopo per cui si sono mossi in massa. Vogliamo che ogni centro possa avere i tre gradi di scuola. Unificare il comune non può voler significare lo svuotamento di centri equivalenti per popolazione e per storia. Chiedono che la petizione venga affrontata e discussa nelle sedi opportune, cioè nel Consiglio Comunale e che vengano chiaramente alla luce le reali intenzioni dell’amministrazione comunale. Uno stop è stato messo con questa petizione alle sconcertanti e contraddittorie dichiarazioni degli amministratori. Un chiaro segno che le cose, se devono cambiare, a Faella e Castelfranco devono essere condivise ed accettate. Pretestuoso discutere sulla qualità dell’insegnamento partendo dalle strutture. E se queste strutture servono allo scopo didattico, che siano fatte anche negli altri due centri, come richiesto ormai da anni dalle popolazioni. La scuola media non è l’università".