15, Ottobre, 2024

Progetto Neema: una ONG montevarchina che si occupa di volontariato in Africa

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Dopo il successo della nostra rubrica “I luoghi nascosti del Valdarno”, ValdarnoPost apre ufficialmente da oggi un nuovo speciale settimanale dedicato alle organizzazioni che si occupano di volontariato presenti nel nostro territorio. Non sono poche infatti le ODV valdarnesi che si prodigano molto nell’aiutare il prossimo ma che purtroppo non ricevono la visibilità che meritano. Apriamo con Progetto Neema.

Progetto Neema nasce nel 2000, da un gruppo di turisti tornati in Tanzania su convocazione dell’arcivescovo di Songea per fare i missionari. Non avendo esperienza in fatto di cooperazione internazionale, questi missionari laici si dovettero documentare molto, arrivando fino a interpellare la Croce Rossa Internazionale di Ginevra. Il gruppo fu costituito ufficialmente come associazione nel 2005.

Siamo andati a intervistare il presidente dell’organizzazione, Giuseppe Morbidelli, nella sede legale al civico 48 di Viale Matteotti a Montevarchi.

“Neema è una parola Swahili, che significa la grazia del signore ci spiega Morbidelli. – Nei territori dove andiamo, sia in Tanzania che nel Congo, parlano questa lingua. Abbiamo iniziato in Tanzania nel 2000 e dal 2008 operiamo anche nella Repubblica democratica del Congo. I nostri sono rivolti a quanto concerne la sanità e l’istruzione. In Tanzania siamo presenti in un villaggio che si chiama Mkongo, nel profondo sud, dove gestiamo una scuola professionale dove attualmente ci sono quaranta giovani, ragazzi e ragazze. Da questa scuola escono con un diploma sarte, muratori e falegnami. Accanto alla scuola abbiamo costruito un dispensario, un fabbricato di centocinquanta metri quadrati e attualmente è in costruzione un ampliamento, ovvero il reparto di pediatria e maternità. Una volta terminata e arredata, questa struttura diventerà un ospedale di primo livello. Nel Congo, dopo la realizzazione di altri piccoli progetti riguardanti l’acqua e l’istruzione, ci hanno chiesto la realizzazione di una scuola tecnica secondaria, dove i giovani si diplomano come elettricisti meccanici e informatici.”

“Nella scuola professionale del Congo, costruita nel villaggio di Kirungu, situato nella regione del Tanganica, – continua sempre Morbidelli – attualmente sono iscritti circa seicento giovani. In più, nel pomeriggio in quella scuola vengono fatti i corsi di alfabetizzazione per adulti, perché ci sono ancora molti analfabeti. Dal 2008, oltre duemila adulti hanno imparato in questa scuola a leggere e a scrivere. Principalmente sono donne, perché nelle famiglie numerose, come succedeva da noi, di solito a scuola prima vanno i maschi e poi le femmine.”

Progetto Neema vuole quindi mettere i suoi beneficiari in condizione di essere artefici del proprio destino economico e sociale, raccogliendo fondi per i propri progetti tramite le attività da loro promosse, come mercatini, conviviali, o mostre fotografiche, mantenendo tutte le spese riguardanti i viaggi aerei e la permanenza nei villaggi totalmente a carico dei propri volontari, che svolgono queste attività nel tempo libero e durante le ferie. Per saperne di più è possibile visitare il sito ufficiale dell’organizzazione https://www.ioeneema.org/.

 

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