Lunedì 7 dicembre la riapertura con una Santa Messa alla presenza del Vescovo di Fiesole monsignor Meini. Dal campanile al tetto, fino agli impianti, la Pieve è stata completamente ristrutturata e consolidata
Riaprirà lunedì 7 dicembre la Pieve romanica di Santa Maria a Scò, dopo cinque mesi di lavori di consolidamento sotto l’egida della Sovrintendenza. La fine dei lavori sarà celebrata con una Santa Messa officiata dal vescovo di Fiesole Monsignor Mario Meini, alle ore 18, e poi da una cerimonia di inaugurazione con rinfresco nei locali dell’Asilo parrocchiale.
Il sindaco di Castelfranco Piandiscò, Enzo Cacioli, ha espresso la propria soddisfazione per i lavori eseguiti: “Erano trascorsi esattamente 46 anni dall’ultimo restauro diretto da Guido Morozzi nel 1969, durante il quale la Pieve subì un intervento drastico: fu spogliata delle vestigia che i secoli di storia avevano lasciato su di essa tornando al semplice splendore dell’arte romanica. Oggi si conclude un sapiente restauro conservativo ed un necessario intervento di consolidamento delle strutture, lavori durati 5 mesi. A nome dell’Amministrazione comunale voglio esprimere tutta la gratitudine a Monsignor Meini, Vescovo di Fiesole e Vice Presidente CEI, che ha reso possibile l’opera assicurandone l’onere economico; al Vescovo emerito Monsignor Giovannetti, all’Ufficio amministrativo della Diocesi, alle Belle Arti di Arezzo, alle imprese che hanno eseguito i lavori, ai tecnici e agli operai. Un ringraziamento particolare va a don Fabiano che, fin dal suo arrivo a Piandiscò, ha sostenuto il peso di questa condizione con la preziosa collaborazione dei Consigli Parrocchiali”.
Gli interventi di restauro sono stati eseguiti per porre rimedio al cattivo stato di conservazione del complesso architettonico e ad alcune emergenze statiche presenti sul campanile e sulla coperture della chiesa, oltre che alle condizioni di obsolescenza e di inadeguatezza tecnica dei vari impianti.
La situazione più critica era quella del campanile, che ha avuto bisogno di un complesso intervento di consolidamento strutturale, completato con un’opera di restauro del paramento murario esterno. Sostituiti poi i solai in legno, e modificato il meccanismo di rotazione delle campane così da diminuire le oscillazioni del campanile. Completamente rifatto il tetto della chiesa, con interventi di consolidamento sugli appoggi delle capriate e di impermeabilizzazione. L'intero complesso ha un nuovo impianto elettrico e di protezione dai fulmini, un nuovo impianto di riscaldamento, un sistema di allontamento degli uccelli e di rilevazione degli incendi.
Restaurate, infine, alcune parti della facciata in pietra che caratterizza la Pieve, e che si stava sciupando. Altri lavori di finitura hanno riguardato la realizzazione di pavimenti in cotto in alcuni spazi accessori, la riscoperta e il recupero di antichi pavimenti, la verniciatura dei soffitti lignei delle navate, la tinteggiatura delle parti ad intonaco, la pulitura delle superfici in pietra a vista, il restauro degli infissi.