23, Novembre, 2024

Dall’idrogeno ai salmoni, dal metano all’insalata: nel sito ex Bekaert nasce HGV, primo progetto di economia circolare industriale d’Europa

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Dalla chiusura di una fabbrica ad un progetto che porta Figline nel futuro: il sito ex Bekaert, inattivo dal 2018, diventerà la sede del primo esempio in Europa di economia circolare in grado di essere applicato a diversi settori industriali, dall’energia alla produzione di cibo. Un modello completamente eco-sostenibile, ad impatto zero sull’ambiente grazie alle energie rinnovabili e al riuso degli scarti, da un settore produttivo all’altro.

Il progetto si chiama H2 Era Green Valley e coinvolge una serie di imprese, e quindi di attività produttive, diverse ma che si legano insieme. HGV prevede infatti la realizzazione di un complesso industriale che partirà da una centrale fotovoltaica, un impianto da 140 milioni di kw/ora che sarà realizzata nella zona di Bellosguardo, nell’area ex mineraria. L’energia elettrica così prodotta (altri 10 milioni di kw/ora verranno dai pannelli solari sui tetti dello stabilimento ex Bekaert) sarà utilizzata, insieme all’acqua dei nove pozzi attivi della fabbrica, per alimentare una serie di produzioni diverse che troveranno sede proprio dentro ai capannoni dove si produceva la cordicella per gli pneumatici. Queste attività sono:  un impianto di produzione di idrogeno verde, con anche un distributore di idrogeno per auto e mezzi; un impianto (primo in Italia) di power to gas, che cioè trasforma l’energia elettrica in Bio Metano, adatto sia per alimentare i mezzi che i riscaldamenti domestici; e poi ancora una vertical farm da 35mila metri quadrati, la più grande in Ialia, orti verticali al chiuso che produrranno insalata, verdure e piccola frutta per gli scaffali della grande distribuzione, riducendo del 95% l’utilizzo di acqua nella coltivazione; e infine anche una fish farm, un allevamento ittico prevalentemente a salmoni, con vasche per 26mila metri cubi.

La circolarità sta proprio nel mettere insieme tutte queste produzioni diverse: la centrale fotovoltaica produrrà energia pulita, che sarà utilizzata per alimentare l’impianto di produzione di idrogeno. L’idrogeno, a sua volta, sarà utilizzato per alimentare l’impianto di power to gas, che produrrà Bio Metano. Il calore di scarto dell’ elettrolizzatore sarà usato per controllare il clima all’interno della Vertical Farm, mentre l’ossigeno di scarto verrà utilizzato nella Fish Farm, insieme all’energia auto prodotta sarà tutto a impatto zero.

L’investimento complessivo, tutto da fondi privati, è di 170 milioni di euro; il primo tassello, ovvero la realizzazione dell’impianto fotovoltaico, dovrebbe essere messo a terra nel 2024, per poi dare seguito alla reindustrializzazione del sito ex Bekaert nel giro di pochissimi mesi. L’obiettivo è di far partire tutte le attività produttive insieme; inizialmente si stima un’occupazione di oltre 150 persone, contando invece a regime di arrivare ad oltre 300, compreso l’indotto. Il modello HGV è scalabile ed è il primo, a livello industriale, che emette più ossigeno che Co2 nell’ambiente.

“I temi della sostenibilità energetica ed ambientale e della circolarità produttiva – ha dichiarato il presidente Giani – sono centrali per la Toscana e siamo contenti che un pool di aziende ed investitori, toscane e non, abbiano deciso di investire su questi aspetti per dare un futuro all’area industriale generando nuova occupazione. Il progetto H2 Era Green Valley consente di lenire la ferita economica, sociale e territoriale innescata dalla improvvida chiusura del sito produttivo da parte della Bekaert lasciando a piedi 318 lavoratori: Bekaert deve sapere che il danno rimane e che la Regione continuerà a vigilare sul rispetto degli impegni nell’interesse anche del nuovo progetto che prevede altre autorizzazioni già in divenire”.

“Con il progetto ‘H2 Era Green Valley’ denominato ‘HgV’ – dichiara Federico Parma, ideatore di tutto il progetto – miriamo a definire il futuro economico in una circolarità industriale, eliminando gli sprechi e riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente. Siamo determinati a creare un mondo in cui ogni risorsa sia utilizzata con saggezza e ogni scarto diventi una nuova opportunità. I benefici del progetto sono molteplici, non ultimo, la creazione di nuovi posti di lavoro in diversi settori, tra cui l’energia, l’agricoltura e la produzione industriale, andando a migliorare processi che fino a questo momento sono stati penalizzati per motivi ambientali ed economici”.

“Oggi è una giornata importante – commenta la sindaca di Figline e Incisa Valdarno, Giulia Mugnai – perché viene spiegato e illustrato a tutta la comunità il progetto che riguarda la reindustrializzazione dell’ex area Bekaert. Un progetto ambizioso che porta con sé molte innovazioni e che riporterà la vitalità e il dinamismo necessari per rilanciare il territorio del Valdarno. Da sempre abbiamo detto che una delle priorità, oltre alla ricollocazione dei lavoratori, era quella di far ripartire l’area per evitare che questo importante impianto industriale diventasse un enorme cimitero di cemento nel cuore di Figline. Oggi siamo sulla buona strada e il lavoro che l’azienda sta facendo è davvero molto significativo. Come molto significativo è il fatto che questa realtà porterà nuovi posti di lavoro in un territorio notevolmente colpito dalla crisi, che oggi però mostra un’incredibile voglia di ripartire non solo nell’area Bekaert ma anche nelle tante attività che si stanno insediando a Figline e Incisa Valdarno. Come amministrazione, quindi, siamo stati felici di metterci a disposizione per facilitare ogni passaggio burocratico, insieme agli enti superiori, come la Regione”.

Per la Regione era presente anche il consigliere per il lavoro Valerio Fabiani, che ha ricordato la storia della vertenza Bekaert e ha sottolineato come si sia lavorato in questi mesi per dare una nuova opportunità a Figline, evitando di lasciare quella ferita aperta costituita dallo stabilimento ormai in disuso.

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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