27, Novembre, 2024

Tra i migranti di Saltino, tredici persone in fuga dal Bangladesh: “Quassù lavoriamo per l’integrazione”

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Ormai da alcuni giorni 13 persone provenienti dal Bangladesh sono ospitate nei locali dietro la chiesa di Saltino. In fuga da un Paese che è stato per anni sull’orlo di una guerra civile. Associazioni e enti impegnati per l’accoglienza e l’integrazione: “Sono tutti di giovane età”.

Sono arrivati pochi giorni fa e sono stati ospitati nei locali dietro la chiesa di Saltino, proprio sotto il paese. I 13 migranti del Bangladesh hanno iniziato adesso un importante percorso per l'integrazione seguiti dalla cooperativa Il Girasole, che lavora in collaborazione con il Cenacolo.

Un lungo viaggio. "È un gruppo di 13 persone di età in gran parte compresa tra 25 e 30 anni – racconta la cooperativa – partiti dal Bangladesh arrivati due mesi fa, passando per la Libia". Un viaggio della speranza che è stato diverso per ognuno di loro, anche per i tempi. Le rotte sono state però le stesse: nessun volo aereo, sottolineano a Saltino, ma un lungo viaggio fino in Libia per poi approdare come gran parte dei migranti in Italia.

Poi dopo due mesi in cui sono stati ospitati a Impruneta, il trasferimento al Saltino: "Una soluzione provvisoria per l'estate – spiegano gli assessori Adele Bartolini e Daniele Bruschetini, che controllano le attività – perché con l'arrivo delle stagione più fredda sarà necessario trasferire queste persone". Nessun accenno al passato: molti di loro hanno lasciato storie anche traumatiche alle spalle, troppo dolorose da affrontare.

Al lavoro per l'integrazione:"In questi giorni – racconta il coordinatore della cooperativa Marco Locci – abbiamo organizzato corsi di lingua e un percorso molto impegnativo per l'integrazione. I ragazzi sono molto motivati. Da settembre poi è in corso di definizione un progetto con il Corpo Forestale dello Stato per impiegare come volontari questo gruppo di ragazzi in piccoli lavori di manutenzione. Tutti sono molto motivati e hanno dato la loro disponibilità per rendersi utili nei confronti della comunità".

Prima però devono essere concluse le operazioni da parte della Questura per la registrazione dei migranti, tutti richiedenti asilo politico. Sull'orlo di una guerra civile Del resto, la situazione in Bangladesh è tutt'altro che tranquilla. Si tratta infatti di un Paese poverissimo e dilaniato da decenni di feroci scontri politici, dopo l'indipendenza conquistata nel 1971.

"Da aprile – è il report della Farnesina – la situazione politica e di sicurezza è tornata normale, dopo un periodo di instabilità, costellato di incidenti che hanno fatto molte vittime tra la popolazione civile, durato dall’inizio di gennaio a tutto il mese di marzo". Grandi tensioni tra le diverse etnie vengono ancora registrate nella regione delle Chittagong Hill Tracts.

La rete dell'accoglienza. Adesso questi 13 ragazzi sono seguiti dalla cooperativa Il Girasole che si occupa attualmente solo della struttura di Saltino, messa a disposizione dai frati vallombrosani. "Possiamo contare sul sostegno di un'importante rete istituzionale ma anche associativa. Adesso è importante lavorare per l'integrazione di queste persone". Un percorso lungo e difficoltoso: "Ma i ragazzi si stanno impegnando molto".

E alla domanda se ci siano situazioni e procedure burocratiche da migliorare, Marco Locci non ha dubbi: "E' troppo presto per dirlo, stiamo vivendo un momento di emergenza che non si era mai verificato prima con questa imponenza. Si tratta per questo di un'esperienza nuova: solo tra un anno potremo dire con esattezza cosa deve essere migliorato nella gestione dei migranti".

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