Tutto il Movimento 5 Stelle toscano esprime sostegno ai comitati e ai consiglieri comunali che si oppongono al progetto della multiutility, che prevede la creazione di una gestione unitaria dei principali servizi erogati ai comuni della Toscana centrale attraverso l’incorporazione in Alia delle partecipazioni di altre società operative in settori di pubblica utilità che si occupano di rifiuti, acqua, energia e gas. Ad affermarlo in una nota congiunta sono i deputati toscani Riccardo Ricciardi e Andrea Quartini e le consigliere regionali del Movimento 5 Stelle Irene Galletti e Silvia Noferi.
“Manca – spiegano – un processo partecipativo solido che generi il necessario consenso sociale per l’operazione, senza il quale non è politicamente opportuno proseguire su una strada che tradisce il referendum sull’acqua del 2011 e che allontana ulteriormente la possibilità che in Toscana il bene torni pubblico. Come non è accettabile l’ipotesi di quotazione in Borsa di servizi essenziali per i cittadini, che una volta lasciati al privato seguiranno inevitabilmente logiche di profitto, allontanandosi dal reale interesse dei cittadini. Non di rado – osservano gli esponenti del M5S – certe operazioni hanno generato un peggioramento dei servizi erogati portando ad un aggravio dei costi in bolletta. Sosteniamo pertanto la battaglia di comitati e dei consiglieri comunali che chiedono maggior partecipazione pubblica diretta nella decisione, anche attraverso dei referendum comunali, che chiariscano oltre ogni ragionevole dubbio se la reale volontà dei cittadini sia quella di affidare la gestione unica dei servizi comunali, per loro essenziali, alle logiche dei mercati o se mantenerla nel controllo pubblico.”
Anche i Consiglieri comunali e i gruppi M5S del Valdarno rimarcano questa posizione: da San Giovanni a Cavriglia fino a Reggello, attivisti e consiglieri ribadiscono il proprio ‘no’ all’operazione multiutility.