L’assemblea di Ato rifiuti ha approvato un ordine del giorno presentato dal vicesindaco di Terranuova Mauro Di Ponte che dà mandato al direttore generale di “aggiornare lo scenario previsionale sul fabbisogno impiantistico nel momento in cui la Regione Toscana avvierà la conferenza dei servizi per il rilascio dell’autorizzazione ambientale”. L’ordine del giorno è stato approvato con il voto favorevole di 49 Comuni, pari all’89% delle quote, e l’astensione di 13, pari all’11%. Con l’approvazione è stata sancita la rimozione del perimetro del servizio afiidato a SEI Toscana, approvato l’accordo conciliativo con SEI finalizzato alla cessazione del contenzioso sugli impianti di gara e l’accordo con AISA Impianti per la revisione delle convenzioni di utilizzo impianti.
Con l’ordine del giorno approvato i Comuni presenti hanno detto ‘no’ ai rifiuti provenienti da fuori ambito della provincia di Arezzo nel termovalorizzatore di San Zeno ed a quelli speciali. Approvato il conferimento di 75.000 tonnellate ma non il potenziamento con altri 45.000 che dovrà essere valutato a posteriori in sedi di conferenza dei servizi.
Visto che nella relazione del direttore generale, sulla scia di una proiezione del fabbisogno di chiusura del ciclo rifiuti nell’Ambito Toscana sud per il periodo 2024-2030, rispetto agli impianti autorizzati, viene evidenziato un possibile gap non coperto, i Comuni hanno espresso perplessità e preoccupazione per l’andamento delle tariffe Tari. Quello che si chiedono i Comuni, infatti, è dove far conferire i rifiuti del Valdarno e della provincia di Arezzo, dopo l’esaurimento a luglio della discarica di Podere Rota e prima della realizzazione del termovalorizzatore di San Zeno. Secondo le previsioni 15mila tonnellate andranno a Peccioli, e le altre? Secondo i Comuni facile immaginare un aumento sensibile della Tari in un periodo che potrebbe diventare emergenziale.