In data 14 maggio 2012 mons. vescovo ha deciso di chiudere, secondo il dovere di vigilanza che il diritto canonico gli impone, l’associazione privata di fedeli costituita in diocesi il 27 settembre 2008 con la denominazione di Clarisse del Cuore Immacolato di Maria, con sede presso il convento di S. Francesco, via Montecarlo, 1 a S. Giovanni Valdarno (AR). Tale decisione è giunta dopo attenta valutazione, tenendo conto delle insistenti proteste di non pochi fedeli, del disagio espresso dalla Provincia Toscana dei Frati Minori Francescani, che gratuitamente aveva messo a disposizione il convento e dei consigli ricevuti in proposito presso la Santa Sede.
Nello stesso giorno è accaduto nel convento di Montecarlo un fatto gravissimo.
Al mattino il vescovo aveva telefonato alla comunità del convento, chiedendo se lì fosse in programma una ordinazione e, dopo una lunga attesa, gli era stato risposto esplicitamente di no.
Nel pomeriggio, invece, contravvenendo palesemente alle norme canoniche, si è proceduto al rito di ordinazione diaconale dei sigg.ri Antonio Fabbroni e Michel Upmann. Il rito è stato presieduto dal sig. David Bell, che è poi risultato non essere vescovo in comunione con il nostro papa Benedetto XVI.
Il vescovo Mario ha potuto constatare tutto ciò di persona, quando si è recato al convento insieme a due sacerdoti e si è reso conto che il rito era appena concluso. Ha interrogato i diretti interessati e da loro stessi ha appreso la conferma di quanto era avvenuto. Di fronte alla precisa domanda del vescovo Mario, il sig. David Bell ha di fatto ammesso non avere la comunione col successore dell’Apostolo Pietro. Ciò è stato poi confermato dalla Segreteria di Stato vaticana.
Di questa vicenda mons. Vescovo ha tempestivamente informato gli organi competenti della Santa Sede, dai quali si attendono ora le opportune disposizioni. Intanto, di comune accordo con il Superiore Provinciale dei Frati Minori Francescani, il vescovo ha disposto, per cautela, il divieto di culto nella chiesa del convento di Montecarlo.
Con tanta amarezza nel cuore per la ferita inferta alla Chiesa, il Vescovo compie il dovere di far giungere queste necessarie informazioni ai fedeli della diocesi, comunicando al contempo che la nostra Chiesa è disposta ad ospitare le singole componenti della soppressa associazione, valutando per ciascuna distintamente la presunta buona fede e il desiderio di continuare il cammino iniziato.
Si raccomanda a tutti la preghiera fiduciosa allo Spirito Santo che illumina i nostri cuori. La Madre di Dio, che invochiamo particolarmente in questo mese di maggio, assista la nostra Chiesa con la sua materna protezione.
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