07, Luglio, 2025

Liste civiche sangiovannesi: “Ancora una volta il protagonista assoluto è il contribuente”

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Liste Civiche Sangiovannesi e il servizio di refezione scolastica.

“Ancora una volta il protagonista assoluto della seconda Consiliatura Vadi è il contribuente. Non bastava  l’incremento della tariffa minima dei parcheggi in Piazza della Libertà, seguito poi dall’incredibile regolamento Tarip che ha scatenato le proteste ( legittime) di cittadini, associazioni e forze politiche. L’ennesimo capitolo del romanzo (sperando sia l’ultimo) è arrivato con la Determina Dirigenziale sul servizio di refezione scolastica per l’anno 2025/2026, che ha sancito un incremento su tutte le fasce di reddito. Ma, come si dice, ‘calma e gesso’: i numeri presi da soli danno poco il senso delle cose e vanno sempre contestualizzati”.

“E considerato che si parla di incrementi di prezzo, quale migliore parametro da osservare può essere il tasso d’inflazione, che in Italia è al 1,7% (fonte ISTAT, maggio 2025)?
Un numero ben diverso dall’incremento che le famiglie sangiovannesi dovranno sopportare per i propri figli: il 20%! Si potrebbe obiettare che venivamo da tariffe basse, e per riallinearle si è dovuto operare un maggiore incremento. E allora lo strumento della comparazione con altri comuni può essere chiarificatore”.

“Prendiamo i comuni del Valdarno aretino: la nostra San Giovanni ha il triste primato delle tariffe più alte, su tutte le fasce di reddito. Nella fascia di reddito che va da 0 a 5000 euro, la tariffa più bassa è quella di Castelfranco Pian di Scò (gratuita) seguita da Terranuova (euro 2.20), Cavriglia (euro 2.70) ed infine, la più alta: San Giovanni, con 3,48 euro a pasto. E così via sulle altre fasce, in una classifica di tariffe in cui i vari comuni si scambiano posizioni, solo San Giovanni rappresenta la triste certezza: ha sempre il primato del prezzo più alto, dove la tariffa massima arriva a costare 6 euro, ben 1,20 euro in più di Cavriglia. E cosa saranno mai 1,20 euro! Sono ben 250 euro di differenza tra un comune e l’altro”.

“Qualche tempo fa l’amministrazione comunale, sempre targata Pd, decise di chiudere la mensa comunale ed esternalizzare il servizio. Siamo sicuri che la qualità sia migliorata ? Siamo sicuri che il Comune abbia un servizio efficace ed efficiente ? Siamo sicuri che ci sia stato un risparmio per le casse comunali”.

 

 

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