Dopo la denuncia del portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, anche Andrea Calò interviene sulla questione smog che critica i sindaci valdarnesi: “Situazione grave, a tutt’oggi manca ancora una nuova centralina e un piano di intervento per contrastare abbattere e eliminare l’inquinamento. Un immobilismo e un silenzio sospetto, inquietante a fronte dei gravi problemi di inquinamento”. Intanto la Provincia attende ancora circa 30mila euro dalla Sims per la gestione della vecchia centralina al campo sportivo di Incisa.
A lanciare l’allarme era stato, ancora una volta, il portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, Maurizio Da Re che a Valdarnopost aveva denunciato: “Il nostro territorio è avvelenato dallo smog ma la centralina di Incisa non è più attiva. Se si fosse eseguito un nuovo confronto con Firenze, si sarebbe verificato che fra il 5 e il 21 dicembre nel Valdarno si sono respirati veleni in abbondanza”.
Adesso a rilanciare la questione è il consigliere comunale di Reggello e della Provincia di Firenze, Andrea Calò: “Nuovo allarme smog e polveri sottili nel Valdarno Fiorentino. Peggiorata la qualità dell’aria nei vari comuni valdarnesi senza che i “dati” siano stati adeguatamente e prontamente rilevati, elaborati e resi pubblici. Da quando è stata soppressa la centralina di Incisa per il Valdarno Fiorentino è calato l’oscuramento, nonostante l’alta presenza di polveri sottili e altri fattori inquinanti”.
“Più volte – sottolinea Calò – abbiamo precisato che tra le fonti di emissione degli inquinanti che compromettono la qualità dell’aria nel Valdarno Fiorentino primeggiano l’industria, i trasporti su strada, e gli effetti dei riscaldamenti domestici. Anzi i trasporti stradali caratterizzati da il passaggio dei veicoli pesanti e da lunghe file di automobili sono tra i primi responsabili delle emissioni di PM10, basta vedere quello che succede sulla SR 69 tratto Incisa Valdarno-Reggello o Pian di Rona Reggello dove il traffico, code e incollonamenti di tutti i tipi di veicoli raggiungono numeri insostenibili. Basta ricordare che i dati raccolti nel 2012 da Arpat, quando ancora era in funzione la centralina di Incisa per il rilevamento dello smog e polveri rivelarono che Incisa era nella black-list della provincia e ai primi posti in Toscana per l’alto numero di inquinamento”.
“Allora – ricorda Calò – i dati evidenziati smentirono clamorosamente i fautori di chi sosteneva che nel Valdarno fiorentino no non fosse possibile il pericolo dell’inquinamento, polveri sottili che come sappiamo finiscono per creare problemi sanitari e ambientali da non sottovalutare”. Per questo il consigliere di Rifondazione propose che fossero direttamente le quattro amministrazioni comunali ad occuparsi della centralina fino ad allora in funzione a seguito di un accordo con la Sims.
“In risposta ad una mia interrogazione – chiosa il consigliere – il Sindaco di Reggello annunciò che l’Amministrazione Comunale stava studiando la possibilità di esercitare azioni comuni con le altre tre amministrazioni e che da lì a poco sarebbe stato predisposto un intervento. Alla luce dei fatti a tutt’oggi manca ancora una nuova centralina e un piano di intervento per contrastare abbattere e eliminare l’inquinamento. Un immobilismo e un silenzio sospetto, inquietante a fronte dei gravi problemi di inquinamento”.
Il protocollo d’Intesa tra la SIMS SpA e la Provincia di Firenze, per la compartecipazione alla gestione e manutenzione della centralina di monitoraggio della qualità dell’aria posta presso il campo sportivo di Incisa, è stato stipulato in data 1 giugno 2009 ed è rimasto valido fino al 30 ottobre 2012. E l’azienda deve ancora restituire circa 30mila euro (il debito era di 35.639,20 euro ad ottobre) attraverso pagamenti rateizzati.