24, Aprile, 2024

“Anche idee assurde possono diventare di uso corrente” – L’intervento di Giuseppe Civati ad Antera Festival sull’immaginazione

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Si è conclusa ieri, sabato 27 agosto, la prima edizione di Antera Festival a Figline Valdarno. A chiudere il programma di interventi culturali che si sono svolti presso il Teatro Comunale Garibaldi, è stato Giuseppe Civati, editore, saggista e politico, con una lettura ed interpretazione sull’immaginazione. Lo spazio adibito ad arena in occasione del Festival ha visto ospiti nell’arco della due giorni, autori e autrici della casa editrice People, della quale Civati fa parte come autore ed editore.

“Immaginario” è stato il titolo dell’esposizione di Civati che attraverso la lettura di alcune e varie pagine d’autore, ha posto l’attenzione sull’uso che è possibile fare dell’immaginazione, partendo dagli usi più negativi e finendo con gli usi più ottimistici e positivi. Giuseppe Civati:” L’immaginazione è un argomento molto attuale anche per la ragione contraria, cioè proprio perchè è poco considerata. Purtroppo la si considera soprattutto quando si tratta di immaginare cose molto spiacevoli, a partire dal tema dei complotti”. La struttura dell’intervento di Civati è stata precisa: ad ogni lettura ha corrisposto un racconto sul come l’immaginazione può essere uno strumento. A proposito dei complotti Civati:

“L’immaginazione viene sfruttata per costruire una realtà parallela: un mondo identico ma nel quale agiscono delle forze potentissime, irriducibili che parlano più o meno come noi ma che agiscono in un modo rovesciato”

La narrazione è proseguita proittando l’uso dell’immaginazione nei fini più benevoli:“Anche idee assurde possono diventare di uso corrente” afferma Civati, unendo così i due risvolti della medaglia sull’immaginazione. All’interno di questo climax, si sono inseriti temi quali, l’immigrazione, il merito, la politica nelle sfaccettature sociali e del discorso pubblico, l’astuzia, l’uguaglianza, l’utopia a ancora altri argomenti che intrecciandosi alle letture sono serviti come strumenti per uno sguardo attento sull’attualità.

Giuseppe Civati:” L’immaginazione è tanto utilizzata nel linguaggio pubblico, dalla politica e non solo, spesso per inventarsi dei mondi bruttissimi, delle distopie, dei complotti, delle trame segrete, occulte che ci fanno del male – io le racconto – cerco di darne una rassegna ovviamente ristretta ma il più fedele possibile, e poi racconto anche l’uso dell’immaginazione positivo, per sognare un mondo più bello e la costruzione di una politica e di una società più inclusive, rappresentative, anche più avanzate di quelle che conosciamo – che è un po’ il compito della politica da sempre. Ovviamente lo faccio attraverso la letteratura perchè credo che la cultura sia molto importante sempre, ma che lo sia soprattutto per spiegare il modo di costruire il discorso politico e il discorso pubblico e lo abbiamo visto leggendo sia le cose terribili delle fantasie di complotto, sia le utopie più promettenti e più ottimistiche. Questa cosa nasce dall’idea che letteratura e politica abbiano molto a che fare l’una con l’altra e che la cultura serva per capire quello che succede nei fenomeni sociali e per capire quello che succede nel nostro mondo, anche in quello contemporaneo e dell’attualità”.

 

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