28, Marzo, 2024

“Un’esperienza terribile”, parla Martina testimone dell’attentato terroristico a Barcellona

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Martina, di Cavriglia, si trovava insieme a un’amica a Barcellona per le vacanze. Sono state testimoni della tragedia. Adesso sono potute tornare a casa. La testimonianza anche di chi era appena rientrato

Quando il furgone sulla Rambla di Barcellona ha travolto i pedoni Martina, 21 anni di Cavriglia, e un'amica erano presenti. Probabilmente si sono salvate per miracolo.

"Ero insieme alla mia migliore amica quando la folla ha cominciato a urlare e a correre. Dominava la paura. Non sapevamo cosa fare o dove andare. Ci hanno chiusi dentro un centro commerciale perché i terroristi erano liberi ed armati. Nessun taxi voleva riportarci all'albergo ma alla fine siamo riuscite a metterci in salvo".

Il bilancio al momento parla di 13 morti e circa 100 feriti. Martina e la sua amica sarebbero dovute tornare il 22 agosto a casa. Una vacanza che si è tramutata in tragedia perchè quelle immagini difficilmente riusciranno a dimenticarle.

"Vi è una grande differenza tra vedere queste cose in tv e viverle. Abbiamo visto bambini e adulti stesi a terra feriti. Nessuno mi toglierá mai questa immagine dalla testa. Abbiamo preso il primo volo disponibile e siamo tornate in Italia, spero al sicuro".

Un'esperienza terribile: "Ancora mi risuonano in testa i rumori degli elicotteri, le sirene delle ambulanza e delle auto della polizia".

Era invece appena rientrato in Valdarno da Barcellona Giacomo Picchi, terranuovese: "Hanno colpito l'anima di una delle città più incredibili, civili e libere d'Europa. Oltre che Barcellona, o semplicemente la Spagna e la Catalogna, hanno colpito un continente, una civiltà. C'è una logica perversa dietro tutto questo, che ci deve far riflettere. E soprattutto ci deve far reagire con il coraggio di continuare a uscire per le strade a testa alta: perché quello che vogliono è farci piegare il capo, ma non ci riusciranno".

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