20, Aprile, 2024

Terranuova in comune aderisce al referendum abrogativo della legge regionale sulla sanità. Raccolta firme al mercato

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La lista civica aderisce alla raccolta di firme indetta dal comitato per la sanità pubblica. “Lo abbiamo fatto per l’acqua, per i rifiuti, per il metano. Adesso tocca ad un altro settore essenziale: la sanità. Il rischio è quello di incorrere, come sempre, nella logica del profitto ma contro l’interesse del cittadino”

La lista civica Terranuova in comune aderisce al referendum abrogativo della legge regionale sul riordino del servizio sanitario indetto dal comitato per la sanità pubblica e organizza una raccolta di firme all'interno del mercato settimanale.

“Sono già state raccolte oltre 2000 firme necessarie per l’accettazione del quesito referendario, ma l’impegno continua. Ne serviranno altre 40.000 per renderlo fattibile – afferma Terranuova in Comune – Per questo motivo aderiamo all’iniziativa. La preoccupazione della lista civica sulla sanità toscana nasce da lontano. Da quell’accordo Stato – Regioni, chiuso in un cassetto, e che proprio noi, nell’indifferenza generale delle istituzioni,  abbiamo tirato fuori per le possibili conseguenze sulla riorganizzazione degli ospedali e dei servizi in base al bacino di utenza. Ci siamo adoperati per favorire la costituzione di un bacino omogeneo che racchiuda tutto il Valdarno. Ma ciò non sarà sufficiente senza ulteriori interventi. Siamo preoccupati dalla logica dei tagli lineari decisi dal Governo sulla sanità: 2,5 miliardi di euro, di cui 1,4 miliardi da applicare indistintamente a tutte le Regioni".

"Ci preoccupa la riorganizzazione del sistema regionale toscano suddiviso in tre mega – Asl con tagli già annunciati al personale, alle aziende sanitarie e con la nomina politica di tre supermanager, muniti di portafoglio. Ciò potrebbe portare all’allontanamento del cittadino dal territorio, attraverso un’operazione finalizzata al depauperamento dei servizi dietro la maschera della spending-review. Occorre che il Valdarno recuperi forza, ma anche un’autonomia decisionale per non essere sempre la “periferia della periferia” dei grandi centri. La lista civica continuerà la sua battaglia e il suo impegno contro la aree vaste per la gestione dei servizi. Lo abbiamo fatto per l’acqua, per i rifiuti, per il metano. Adesso tocca ad un altro settore essenziale: la sanità. Il rischio è quello di incorrere, come sempre, nella logica del profitto ma contro l’interesse del cittadino”.

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