29, Marzo, 2024

Tariffe scolastiche, il Comune blocca l’aumento Istat: “Necessario salvaguardare le famiglie”. Ma la mensa rimane separata tra i due paesi

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Servizi scolastici, confermate per il 2014/15 le tariffe dell’anno precedente. La giunta Mugnai: “Nessun aumento Istat per non creare ulteriori disagi alle famiglie residenti nel territorio comunale, con la conseguente presa in carico del costo di rivalutazione Istat annuale”. Ma la mensa di Figline e Incisa rimane separata e a Figline (esternalizzata) costerà in media di più.

La giunta di Figline e Incisa blocca gli adeguamenti Istat delle tariffe scolastiche. Ogni anno i costi lievitano ma con una delibera di giunta, l'amministrazione guidata da Giulia Mugnai ha deciso di confermare completamente le tariffe del 2013/14 anche per il nuovo anno scolastico.

La giunta, si legge nell'atto approvato nei giorni scorsi, ha deciso di "confermare le tariffe dei servizi educativi e scolastici, visto il delicato momento di congiuntura economica del Paese, per non creare ulteriori disagi alle famiglie residenti nel territorio comunale, con la conseguente presa in carico del costo di rivalutazione Istat annuale". La differenza insomma ce la mette il Comune.

I servizi dei due paesi sono stati uniformati già negli anni passati con un difficile e lungo lavoro delle vecchie amministrazioni. A rimanere separata, anche dopo l'unificazione, è il servizio mensa. In questo caso infatti è diversa la modalità di gestione: ancora in carico al Comune quella di Incisa, esternalizzata quella di Figline.

E così la giunta Mugnai ha deciso di "mantenere due tariffe diverse solo per il servizio di ristorazione scolastica, visto l'impossibilità di uniformare il suddetto servizio a causa delle differenti forme di gestione che risultano in  concessione alla Ditta Elior Spa (scadenza a.s. 2015/2016) per l'ex Comune di Figline Valdarno, e in gestione diretta per l'ex Comune di Incisa in Val d'Arno, ma  con l'indicazione di iniziare un percorso di omogeneizzazione per uniformare le tariffe".

Allo stesso tempo l'amministrazione ha deciso "di inserire nella fascia immediatamente inferiore a quella spettante i nuclei familiari che abbiano subito una riduzione del reddito per effetto di cassa integrazione, mobilità o disoccupazione ordinaria, opportunamente documentata e su precisa istanza e con decorrenza dall'accettazione della stessa".

Per quanto riguarda proprio le tariffe della refezione scolastica, risulta in media più conveniente quella di Incisa. A Figline ci sono sei scaglioni con i costi che variano da 2,30 euro a pasto, per fascia Isee inferiore a 7.500 euro, fino a 4,90 euro per chi supera i 24mila euro. Ad Incisa – che ha un istituto comprensivo con Rignano – solo due fasce: si paga 2,10 euro fino a 11mila euro di reddito, 4,20 euro gli altri utenti.

Solo gli utenti figlinesi che sono nella fascia 11.000,01 euro – 15.500,00 euro spendono meno rispetto a Incisa, in tutti gli altri casi sono le famiglie incisane a risparmiare, in alcuni casi anche più di un euro a pasto.
 

Articoli correlati