19, Aprile, 2024

“Sull’ospedale pubblico l’ombra della clinica privata”. Il grido d’allarme della lista Salvare il Serristori

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L’accordo per dirottare su Frate Sole interventi in lista d’attesa al Serristori ha scatenato le proteste del Comitato e della Lista in difesa del presidio figlinese. “Perché lo veniamo a sapere solo oggi, perché nessuno ci ha informato prima di accordi che risalgono anche a mesi fa? Noi da tempo avevamo il sospetto di contatti sottobanco tra Asf e privati, questa è purtroppo la conferma”

"Da tempo avevamo il sospetto che l’Azienda Sanitaria Fiorentina stesse facendo accordi sotto banco con i privati, ed il particolare con la clinica Frate Sole, per 'svendere' l’ospedale. Purtroppo oggi ne abbiamo la conferma". Rabbia e amarezza, nelle parole del Comitato e della Lista Salvare il Serristori, che commentano così la notizia dell'accordo tra la Asl10 e la clinica privata figlinese, su cui verranno dirottati gli interventi di protesi all'anca e al ginocchio in lista d'attesa al Serristori. 

"I nostri timori erano fondati: lo dimostra la delibera del 18 di luglio dell’ASF, firmata dal Direttore generale Morello, che ha ufficializzato la stipula di un accordo con la Casa di Cura Frate Sole, nel quale si prevede che i medici della ASL10 potranno effettuare presso la clinica privata interventi chirurgici ortopedici (45 interventi nel periodo luglio-dicembre 2014), per una spesa complessiva di 461.288 euro. Nella delibera si precisa che Frate Sole e la ASL10 si riservano di procedere alla stipula di un successivo accordo per interventi chirurgici dei medici della clinica privata presso l’ospedale Serristori".

Ma proprio di fronte a questo accordo già fatto, la Lista apre una serie di interrogativi. Prima di tutto perché di tempo, per informare i cittadini, ce ne sarebbe stato molto. "Nella delibera si dichiara: “…sono stati stipulati accordi tra questa azienda e case di cura private, tra le quali la Casa di Cura Frate Sole con la quale è in vigore un contratto del 19/8/2013, in regime di proroga”. Perché la Direzione sanitaria, durante i vari incontri prima della firma del Protocollo e dei Patti Territoriali, non ha mai fatto riferimento a questo accordo? Gli amministratori politici erano al corrente?". 

"Nella stessa delibera – scrive ancora il Comitato Salvare il Serristori – si dichiara inoltre che l’accordo viene realizzato “…in ottemperanza al Patto Territoriale stipulato il 20/12/2013”. Dove sta scritto nel patto territoriale che l’ASF utilizzerà le sale operatorie di una clinica privata, pagando 460mila euro? Perché invece di sperperare soldi pubblici, l’ASF non programma gli interventi chirurgici utilizzando a pieno le nuovissime sale operatorie del Serristori, sottoutilizzate? Perché l’ASF, invece di sperperare soldi pubblici, non provvede a ristrutturare l’immobile fatiscente? Perché l’ASF, invece di stipulare accordi con privati, non provvede ad ottemperare agli impegni presi reintegrando i medici mancanti?". 

"Il 24 luglio il dottor Morello e la Direzione Sanitaria dell’ASF si sono incontrati con la Sindaca Mugnai e con l’Assessore alla sanità del Comune di Figline e Incisa, per fare il punto sul Serristori, a sette mesi dalla firma del Patto Territoriale. Perché – chiede ancora la Lista Salvare il Serristori – in quella occasione la Direzione sanitaria non ha informato gli amministratori della delibera firmata la settimana prima? E perché la sindaca non protesta per essere stata snobbata e presa in giro?".  

"Questa delibera, insieme a quella che prevede drastici tagli ai Distretti sanitari del Valdarno fiorentino, conferma che la vera intenzione della sanità toscana e dell’Azienda sanitaria fiorentina in particolare, è quella di depotenziare e quindi smantellare i piccoli ospedali e le strutture sanitarie periferiche, accentrandole nei mega ospedali. Noi – conclude il Comitato di difesa del Serristori – ci batteremo in ogni modo, ricorrendo se necessario a manifestazione pubbliche, per impedire che questo disegno venga realizzato e che i cittadini valdarnesi vengano privati dei vitali servizi sanitari con conseguenze drammatiche, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione come gli anziani". 
 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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