28, Marzo, 2024

Sottili sfiduciato, lascia la presidenza della Prima commissione. Suo intervento in aula: “Io, sempre trasparente”

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Una comunicazione del consigliere, ex Pd, letta prima della votazione della sfiducia nei suoi confronti. “Le esperienze vissute in questi quattro anni e mezzo mi hanno visto succube di modalità e comportamenti che non mi appartengono. Credo che si possa fare di più e meglio”

Il consigliere comunale Francesco Sottili, ex Pd, non è più presidente della Prima commissione consiliare: è stato sfiduciato dalla maggioranza nell'ultima seduta, quella in cui ha annunciato anche la fuoriuscita dal suo ex gruppo e la costituzione del gruppo misto, in cui è confluita anche un'altra ex Pd, Cristina Simoni. Prima di lasciare l’aula in occasione del punto sulla sua surroga, Sottili ha letto un documento all'aula: "Sento il dovere, come presidente, di ripercorrere in sintesi il lavoro svolto in questi quattro anni e mezzo; un impegno fondato sull’onestà e sulla trasparenza nei confronti del Consiglio comunale e dei cittadini ed improntato alla lealtà nei confronti dell'amministrazione", ha puntualizzato.

"Abbiamo avuto momenti importanti di discussione sia all'interno di questo Consiglio, sia all'interno della commissione: penso alla stesura del nuovo Statuto comunale, all'individuazione del nuovo stemma e Gonfalone, alla richiesta del titolo di Città presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Devo ringraziare i colleghi consiglieri che hanno contribuito e hanno collaborato. Ritengo di aver sempre mantenuto aperto il confronto con tutte le forze politiche, e che i risultati delle votazioni di quest’aula possano dimostrare la bontà del lavoro svolto. Spero che le modalità che ho adottato possano farci riflettere sul fatto che, se vogliamo, è possibile lavorare insieme per il bene dei cittadini".

Sottili ricorda però anche gli attriti che ci sono stati: "Resta a tutt'oggi il cruccio di capire perché il Sindaco abbia deciso di estromettere la stesura del nuovo regolamento del consiglio comunale dalla prima commissione per affidarlo ad un'altra, che dopo ben 2 anni di lavoro e tre presidenti ad oggi non è stata ancora in grado di presentarlo in questa aula e di fornirne perlomeno una copia in bozza ai consiglieri". Sul bilancio, aggiunge: "Devo ringraziare i responsabili degli uffici che in questi anni hanno supportato e sopportato le mie richieste. Ho sempre cercato di approfondire le mie conoscenze per poterle mettere a disposizione della commissione che presiedo".

Sottili entra poi nel merito e ricorda il primo bilancio post-fusione: "Nel 2014 è emerso che gran parte delle risorse straordinarie per la fusione dei Comuni di Figline e di Incisa (ai tempi 1,5MLN circa) era destinato alle spese correnti: nello specifico oltre l’80%. Questa scoperta mi ha spinto ad impegnarmi affinché tale impostazione fosse completamente ribaltata. Dopo discussioni e trattative all'interno del gruppo di maggioranza, il Consiglio nel marzo 2016 approva all’unanimità una mozione che impegnava l'amministrazione a convogliare tutte le risorse straordinarie in parte investimenti. Nonostante questo a tutt'oggi le risorse straordinarie della fusione non sono ancora completamente destinate ad investimenti. Credo che questo sia uno dei peggiori errori che potevano essere commessi per la nostra comunità: questo dimostra l’incapacità di sfruttare appieno le risorse economiche della fusione".

L'ormai ex presidente della commissione attacca l’amministrazione Mugnai anche per non essere "riuscita a partecipare ad un solo bando per introitare ulteriori risorse né a livello nazionale né a livello europeo: mi riferisco al bando per le ristrutturazioni e messa in sicurezza delle scuole, ai bandi per la riqualificazione delle periferie e la rigenerazione urbana. Inoltre a livello di opere pubbliche sono state realizzate solo quelle già stanziate e già progettate dalle precedenti amministrazioni di Figline e soprattutto di Incisa. Questo rende evidente quanto questa amministrazione abbia fallito. Ha fallito perché si è chiusa in sé stessa, ha fallito perché non si è aperta e confrontata con i cittadini". 

"La mia indole è quella di essere sempre trasparente, a volte troppo schietto e sincero nel proporre il mio pensiero questo mi ha portato ad avere più nemici che amici all'interno della maggioranza. Nonostante ciò non rinnego il percorso compiuto. Purtroppo negli ultimi mesi la mia eccessiva trasparenza ha generato un'esplosione all'interno della maggioranza", ricorda Sottili. Gli scontri che hanno portato alle fuoriuscite dalla maggioranza e che hanno scosso l'amministrazione, sono ripercorsi da Sottili: "Tutto ha avuto inizio a maggio 2018, in sede di analisi in I Commissione dell’approvazione del bilancio 2017, dove ho chiesto chiarimenti in merito all’erogazione dei contributi alle associazioni: nello specifico ho posto un quesito in merito alla mancanza di rispetto di alcuni articoli dello Statuto comunale. Il segretario comunale ha dato un parere che non rispettava lo Statuto stesso: ho ritenuto opportuno chiedere l’intervento dei sindaci revisori, ma ad oggi non ho avuto risposta. Nel frattempo, ho interpellato il Ministero dell'Interno per il tramite della Prefettura di Firenze. Ad oggi non ho avuto una risposta in merito. Se un consigliere comunale, che dovrebbe avere la facoltà diritto di accedere agli atti, trova tutte queste difficoltà, immagino a cosa si possa trovare un normale cittadino nel portare a termine delle semplici pratiche". 

"Le esperienze vissute in questi quattro anni e mezzo di legislatura – conclude Sottili – mi hanno visto succube di modalità e comportamenti che non mi appartengono. La degenerazione degli ultimi mesi mi ha portato a dover compiere una scelta. Nelle scorse settimane ho comunicato il mio distacco dal gruppo PD. Questo non vuole però essere un segno di abbandono, un segnale di sconfitta. Voglio continuare con il mio impegno: ritengo che occorra una nuova visione del territorio, che sappia ricucire le sue varie anime e le varie sensibilità, per elaborare nuove politiche inclusive, che sappiano far rinascere e sviluppare la Città che, ad oggi, appare avvitata su se stessa. Occorre aprire una nuova fase, che deve essere obbligatoriamente definita attraverso confronti pubblici aperti, plurali, inclusivi. Credo fermamente che la ricchezza di una comunità si trovi nella comunità stessa. Credo che si possa fare di più e meglio. È necessario che il Comune riesca a tornare ad essere punto di incontro, punto di riferimento e di ascolto dei problemi del nostro territorio. È necessario essere aperti e trasparenti, favorire il confronto e la crescita dei cittadini e delle associazioni presenti nel nostro territorio. Ma per farlo è necessario l'impegno di tutti: dei cittadini, della comunità. L’impegno di tutti ci può portare alla creazione di un nuovo percorso, credo che il nostro paese se lo meriti". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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