20, Aprile, 2024

Serristori, verso la chiusura notturna della portineria. I Cobas: “Provvedimento da revocare”

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La chiusura scatterebbe da gennaio 2019: al posto della portineria, in orario notturno entrerebbero in servizio guardie di vigilanza privata. “Così l’azienda utilizza strumentalmente il problema della sicurezza del presidio, oggetto da tempo di furti, vandalismi, intimidazioni ai dipendenti”, sostengono i Cobas

Dopo furti e altri problemi di sicurezza, al Serristori da gennaio potrebbe arrivare il servizio di guardia di vigilanza notturna: un servizio affidato però ad una società privata, e che scatterebbe insieme alla soppressione della portineria in orario notturno, oggi invece in funzione. Tanto che i Cobas parlano già di "ennesimo tentativo da parte dell'azienda di tagliare e ridurre i servizi dell'ospedale figlinese", e chiedono che sia revocato il provvedimento. 

"Apprendiamo come delegati Rsu Cobas – scrivono Calò e Mangiola – che l’Azienda USL Toscana Centro attraverso il Direttore di Struttura dottor Papani elimina a partire dal 1 gennaio 2019 e fino al 31 marzo 2019, salvo prosecuzione, il servizio pubblico notturno della Portineria/Centralino del presidio ospedaliero Serristori, appaltandolo e sostituendolo con un servizio privato di vigilanza notturna con postazione fissa. Una scelta sbagliata, inutile e dannosa ai lavoratori, cittadini e per la sorte dell’Ospedale per acuzie".

I Cobas ricordano già le chiusure alle ore 20 di servizi come il Laboratorio Analisi, gli accessi al Pronto Soccorso da parte del 118, della Radiologia: "Dopo tutto questo, anche la portineria. Con l’unica variante che per giustificare l’ennesima chiusura, l’azienda utilizza il pensionamento di un portiere (evento di per sé annunciato da tempo) e invece che provvedere alla sua sostituzione (come avviene negli altri presidi ospedalieri), ha pensato bene di esternalizzare il servizio a figure che niente hanno a che fare con il servizio in oggetto. L’azione pensata a tavolino – sottolineano i Cobas – utilizza strumentalmente il problema della sicurezza del presidio oggetto da tempo di furti, vandalismi, aggressioni o intimidazioni ai dipendenti attivando una discutibile “vigilanza notturna con postazione fissa” dentro il gabbiotto dei portieri". 

Per Domenico Mangiola e Andrea Calò, si tratta di un servizio non realizzabile in questi termini: "Secondo l’azienda, il vigilante che subentra al posto del portiere centralinista, dalla postazione fissa, dovrebbe controllare tutto quel che di anomalo si muove dentro e negli anfratti dell’ospedale. Una soluzione ridicola e inaccettabile! Il servizio di vigilanza nulla ha a che fare con l’accoglienza, l’informazione e il controllo degli ingressi e uscite dal presidio centrale dell’ospedale, serve solo proseguire lo smantellamento progressivo dei servizi in h24 per condurre il presidio ospedaliero verso l’agognato progetto di Casa della Salute, ovvero una struttura socio-sanitaria per lungo degenti".

Ci sono poi i caratteri sindacali della vicenda: "Quando un lavoratore va in pensione va sostituito garantendo la natura di servizio pubblico e la qualità del servizio; i turni notturni hanno anche una valenza giuridica economica e salariale; qui si parla invece di esternalizzazione e privatizzazione dei servizi. Non ci stiamo, il provvedimento che non ha neppure seguito le corrette relazioni sindacali va revocato, poiché l’ospedale Serristori deve essere trattato con pari dignità  agli altri presidi ospedalieri. Occorre migliorare gli accessi, l’accoglienza ed il supporto ai cittadini che spesso si rivolgono in Ospedale e vagano alla ricerca del servizio sanitario di cui hanno necessità".

E per il problema di sicurezza, i Cobas chiedono invece un servizio stabile di vigilanza: "Oltre alla revoca della comunicazione dell’esternalizzazione del servizio di portineria notturna, è necessario che il lavoratore venga sostituito e venga istituito un vero servizio di vigilanza, che davvero controlli e tuteli i cittadini, i lavoratori e i beni dell’azienda. Su questo aspetto  in qualità di delegati Rsu Cobas chiediamo altresì che i Sindaci del Valdarno fiorentino e l’Assessore Saccardi rispettino quanto hanno promesso, cioè che l’ospedale nelle sue varie articolazioni si potenzi, si riqualifichi e sia messo in sicurezza garantendo diritti, occupazione e le prerogative dei lavoratori nonché le giuste esigenze di sicurezza dei cittadini". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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