18, Aprile, 2024

Serristori, sottoutilizzato e ridimensionato. I Cobas effettuano un sopralluogo e preparano la mobilitazione

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Andrea Calò, Domenico Mangiola, Valentina Fontanelli, Cobas P.I. USL Toscana Centro, tornano sulla questione Serristori e annunciano una mobilitazione generale dei lavoratori, dei cittadini, del comitato e delle associazioni

I Cobas P.I. USL Toscana Centro, Andrea Calò, Domenico Mangiola, Valentina Fontanelli, dopo aver effettuato un sopralluogo nel presidio figlinese tornano sulla questione Serristori e annunciano una mobilitazione generale dei lavoratori, dei cittadini, del comitato e delle associazioni.

"Non corrisponde a vero quanto dichiarato in questi giorni sulla stampa da dirigenti della direzione generale USL Toscana Centro, dall'assessore regionale per il Diritto alla Salute Stefania Saccardi nè dai vari amministratori dei Comuni del Valdarno fiorentino circa lo “stato di salute” dell’ospedale Serristori. Stamattina abbiamo effettuato un sopralluogo nell’ospedale. La realtà è un’altra: persiste un blocco sugli accessi al PS da parte del 118 e dei medici di medicina generale che dirottano o persuadono i cittadini del Valdarno Fiorentino a rivolgersi altrove per le cure di urgenza e ordinarie. Per effetto di questo blocco i due reparti di Medicina (A e B) sono con 13 posti letto liberi e disponibili. La Week Surgery e il blocco operatorio del presidio, di cui ognuno – Manager e Amministratori – si è preso il merito di aver riattivato per gli interventi di: chirurgia programmata, chirurgia ambulatoriale, chirurgia plastica, chirurgia della mano e chirurgia generale addominale con successiva programmazione di interventi colecistectomia laparoscopica, sono ancora incredibilmente chiusi. E non c’è prospettiva di riapertura degli stessi se non, forse, ai primi di giugno. Così come sono chiusi tutti gli interventi di ortopedia e traumatologia".

"Ripetiamo per l’ennesima volta che per tenere aperto il PS H24 o temporaneamente H12 e per supportare gli interventi chirurgici sopra elencati in sicurezza, occorre la presenza H24 degli anestesisti e la riapertura immediata della sub intensiva, della cui necessità si è vista nella fase emergenziale del COVID-19. Basta la stucchevole commedia di annunciare 1 anestesista per l’ordinaria amministrazione, qui occorre un effettivo potenziamento dell’equipe medica – sia per il PS con specialisti propri in medicina d’urgenza che medici per le 2 Medicine come da delibere aziendali. Dal 15 marzo 2020 l’odontoiatria è chiusa e non si prospetta una sua riapertura a breve, gli ambulatori con le specialistiche dermatologiche, medicazioni chirurgiche, prime visite chirurgiche, urologia, diabetologia, otorino laringoiatria, audiologia e spirometrie sono o chiuse o a regime ridottissimo, così vale pure per l’endoscopia, la radiologia e il servizio di cardiologia. Preoccupante è il silenzio del Sindaco di Figline Incisa sui servizi ambulatoriali ad andamento ridotto e il suo esclusivo interessamento per l’attivazione della libera professione (a pagamento). Per ora abbiamo ottenuto, grazie alle nostre denunce, solamente il ripristino di un 1 anestesista sulle H12 per l’oncologia e le eventuali urgenze in ospedale. Tutto il resto non c’è. Un presidio ospedaliero sempre più desertificato, precario e insicuro".

I Cobas concludono: "Per questo motivo come Cobas P.I. stiamo preparando una mobilitazione generale dei lavoratori, cittadini, comitato e associazioni alla cui adesione e promozione, (poiché si tratta di salvaguardare il servizio sanitario pubblico valdarnese e il presidio ospedaliero Serristori), invitiamo l’amministrazione comunale e i suoi esponenti. L’unica condizione per la partecipazione è che riapra il Pronto Soccorso sulle H24 e, come descritto nel patto territoriale, il Serristiori torni ad essere un presidio per le acuzie".

 

 

 

Articoli correlati