25, Aprile, 2024

Serristori, per i Cobas è emergenza: “Inaccettabile la politica aziendale di tenere i servizi con personale ai minimi”

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Lettera dei Cobas ai sindaci del Valdarno fiorentino e ai responsabili dell’Azienda sanitaria: “Mancano lavoratori in troppi settori, aumenta lo stress e il disagio fra chi è in servizio. E con l’estate la situazione peggiorerà ancora”

"Al presidio ospedaliero Serristori si continuano a subire abbattimenti e riduzioni di servizi e attività, mentre paradossalmente aumentano le liste di attesa": i Cobas della Asl Toscana Centro ora parlano di emergenza, per l'ospedale figlinese. Le criticià maggiori riguardano "le attività chirurgiche, il pronto soccorso intasato e costretto a gestire l’utenza sulle barelle come posti letto improvvisati, dato il sovraffollamento di pazienti sia in Medicine A che B". 

E con l'estate la situazione divena ancora più difficile, spiegano i rappresentanti dei lavoratori: "La Direzione Generale presenta il solito piano di chiusura estive dell’area fiorentina per effetto del quale viene chiusa ancora una volta la Week Surgery e trasferita i in Medicina A, la quale a sua volta perde 8 posti letto. Una complicata operazione di depotenziamento mascherata con la solita formula delle chiusure estive per garantire le ferie ad organici ormai ridotti all’osso".

Fattori a cui si aggiunge anche lo stress da lavoro per i dipendenti: "Aumentano tra il personale ancora in servizio i casi di lavoratori con varie patologie certificate dal medico del lavoro, a causa del peggioramento delle condizioni organizzative, gestionali e turnistiche. Gli stessi dati negativi riguardano anche le attività territoriali e distrettuali dove si lavora in affanno".

Secondo i Cobas, "il Serristori continua ad essere ignorato da politiche di investimento sul personale da parte della Direzione Generale: da tutti i reparti pervengono denunce sull’aumento del disagio lavorativo e sulle violazioni delle norme di prevenzione salute e sicurezza. Manca personale sanitario e quello in servizio nei reparti è interessato dal fenomeno degli esoneri parziali da attività lavorative che sono la causa del sovraccarico di lavoro di chi opera permanentemente sotto i minimi essenziali: siamo, insomma all'emergenza".

"Neppure l’inserimento di lavoratori interinali, con il contagocce, risolve l’assenza di infermieri e OSS. E gli operatori sociosanitari mancano, ora, anche sulle 12h nei servizi giornalieri". Una situazione che i Cobas denunciano a gran voce: "Il quadro drammatico di carenze di personale, di precarietà del presidio ospedaliero e distrettuale descritto ai sindaci del Valdarno Fiorentino a fine febbraio si è andato ulteriormente aggravando senza che avvenisse quel controllo promesso dalle autorità comunali sull’operato della Direzione Generale. Nonostante che Morello e la Regione Toscana abbiano consegnato pezzi rilevanti di sanità pubblica al privato,  il conseguente riassorbimento temporaneo del personale ha interessato tutta l’area fiorentina escluso il Serristori".

"Come delegati RSU COBAS P.I. riteniamo inaccettabile che questa situazione di forte precarietà di personale possa continuare in tutte le linee assistenziali da quelle mediche a quelle chirurgiche a quelle dell’area critica: occorre inserire senza indugio le unità OSS e infermieristiche mancanti, occorre garantire il lavoro in sicurezza", è l'appello in chiusura. 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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