28, Marzo, 2024

Serristori, i Cobas: “Un nuovo saccheggio di personale sanitario, con una epidemia in corso”

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Sono 12 gli infermieri e gli operatori sociosanitari che vengono trasferiti a Ponte a Niccheri, affermano i Cobas che puntano il dito anche contro la politica locale e regionale: “Ennesimo tradimento nei confronti dell’ospedale figlinese”

Operatori trasferiti dal Serristori a Ponte a Niccheri, e tamponi Covid che vengono effettuati solo al pronto soccorso e poi inviati altrove per le analisi: è la situazione che viene a galla in questi giorni all'ospedale di Figline, già denunciata anche dal Comitato Salvare il Serristori. Oggi sono i Cobas a intervenire, parlando di un ennesimo saccheggio, ancora più grave perché nel pieno di una epidemia. 

"Continua il saccheggio di personale sanitario da parte della Direzione Generale USL Toscana Centro ai danni del presidio ospedaliero Serristori, mentre in tutta l’area regionale si rafforzano gli ospedali per far fronte in sicurezza all’aumento dei contagi e risalita dell’epidemia in corso. Ci sorprende come Cobas che questa operazione di trasferimento coatto di 12 lavoratori dal Serristori  verso il Santa Maria Annunziata, e la contestuale chiusura di un reparto filtro per i ricoveri, avvenga a ridosso della fine delle elezioni regionali e soprattutto dopo che il 2 settembre scorso Azienda, Regione Toscana e Sindaci del Valdarno Fiorentino avevano affermato che non era in corso alcun “declassamento” e che lo stesso sarebbe rimasto ospedale di 1° livello per il territorio di riferimento". 

"Nonostante  l’azienda abbia assunto 537 infermieri e 220 oss per far fronte sia ai turn over che alla prima fase oltre a quella successiva dell’emergenza epidemica – continuano i Cobas – la stessa non ha trovato di meglio da fare che attingere, senza alcuna informazione alla RSU e una relazione attendibile che giustificasse tale iniziativa gestionale, al solito presidio ospedaliero del Serristori, già profondamente impoverito di posti letto, reparti di degenza, attività, servizi e personale. Ci piacerebbe sapere se di questa nuova “razzia” di personale e nuova chiusura di reparto ne erano a conoscenza i Sindaci e i nuovi eletti regionali nel collegio del Valdarno Fiorentino". 

"Il trasloco, fatto in fretta e furia, calpestando diritti e dignità dei lavoratori che si sono trovati catapultati nei reparti dell’OSMA, ha comportato che i tamponi vengono effettuati al PS e trasferiti per la risposta nei Laboratori Analisi di Torregalli attraverso il costoso appalto dei trasporti. Non solo ma il paziente in attesa di risposta rimane “parcheggiato” al PS prima di essere inviato in sicurezza nei reparti di degenza di competenza. Mentre il Serristori viene reso più precario e disagiato l’azienda, che paga lautamente le RSA accreditate ed in convenzione, si permette di allocare proprie risorse infermieristiche in queste strutture private che continuano a percepire ingenti rette". 

"Su questo aspetto il “nuovo” Presidente della Regione Toscana dovrebbe indagare ed intervenire per eliminare zone di rendita o di sperpero nella giungla degli appalti e/o convenzioni, oltre all’auspicato controllo che dovrebbe fare la Corte dei Conti sulla corretta finalizzazione delle risorse economiche pubbliche. Ma non si doveva riattivare la Medicina A con la restituzione dei 18 posti letto soppressi? Non si doveva rilanciare e potenziare l’area chirurgica  per garantire lo smaltimento delle liste di attesa e rafforzare tutte le specialistiche ambulatoriali e la funzione dell’ospedale Serristori come presidio no-Covid? Non dovevano iniziare a predisporre un progetto esecutivo inerente la ricollocazione del PS, la sua messa in sicurezza e riqualificazione, l’acquisizione dei necessari requisiti organizzativi, che ad oggi mancano?". 

"Come delegati RSU COBAS P.I. chiediamo che venga riattivata nel presidio ospedaliero Serristori la zona filtro e il reparto di medicina A, vengano immediatamente reintegrati nella loro sede di assegnazione gli infermieri e gli oss trasferiti a forza  all’OSMA, vengano inviati gli operatori sanitari  mancanti attingendo dalle graduatorie concorsuali già in essere e per i quali questa volta l’Azienda ha avuto il via libera di ESTAR di procedere direttamente. Se questo non verrà fatto il Direttore Generale USL Toscana Centro Morello, il neo Presidente della Regione Toscana Giani, i neo Consiglieri regionali Benucci (PD) e Tozzi (Lega per Salvini) hanno preso ancora un volta in giro i cittadini contribuendo ad indebolire la capacità di risposta del sistema sanitario pubblico valdarnese. Il 14 ottobre 2020 è previsto un incontro tra azienda e RSU, anche in quella sede come delegati  chiederemo la revoca dei provvedimenti che danneggiano l’ospedale Serristori, il rispetto degli impegni assunti, dove sono finiti i 730 operatori sanitari assunti oltre ad  una relazione che giustifichi tale operazione".   

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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