20, Aprile, 2024

Serristori, i Cobas sulla chiusura del pronto soccorso: “Inaccettabili le parole del sindaco”

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I delegati Rsu Cobas P.I. USL Toscana Centro e il Coordinamento Nazionale Federazione Cobas P.I. replicano alla posizione del sindaco di Figline Incisa

Dopo l'annunciata chiusura, da parte dell'azienda sanitaria Toscana centro, del pronto soccorso del Serristori dalle 20.00 alle 8.00 e la posizione del sindaco di Figline Incisa Giulia Mugnai che ha definito il provvedimento "Decisione che tutela tutti i malati in momento di forte crisi”, intervengono di nuovo i delegati Rsu Cobas P.I. USL Toscana Centro e il Coordinamento Nazionale Federazione Cobas  P.I..

"Creano sgomento le affermazioni della Sindaca di Figline Incisa Valdarno, quale autorità sanitaria locale in 'rappresentanza' della comunità, laddove avvalla la chiusura del Pronto Soccorso nella fascia oraria dalle ore 20,00 alle ore 08,00, la chiusura della Sub Intensiva e delle sale operatorie dell’Ospedale Serristori, utilizzando con superficialità e pressappochismo la formula di rito che tale rimodulazione dei servizi tutela la salute dei cittadini, proprio nel momento in cui l’Ospedale viene dichiarato punto di riferimento per i pazienti non covid-19".

"Lo smantellamento, perché di ciò si tratta, avviene sottraendo servizi, attività specialistiche, strumentazioni e personale medico di area critica nonché personale infermieristico. Una follia poiché l’Ospedale deve comunque continuare a rispondere a tutte quelle patologie non connesse al coronavirus come avveniva prima della epidemia. Le carenze di personale che avrebbero portato l’Azienda a sopprimere il cuore dell’Ospedale per ampliare a 75 i posti letto di medicina potevano essere colmate semplicemente con le assunzioni in corso così come per gli altri presidi: ma non hanno voluto. Non provano vergogna la Sindaca e il PD che la sostiene, ad avvallare una operazione da lungo tempo covata dall’azienda USL Toscana Centro, dove si rende debole l’offerta sanitaria pubblica a fronte dell’aumento del bisogno di salute dei cittadini?. In palese contraddizione con i diversi decreti legge usciti dal Governo dove viene previsto, a fronte dell’emergenza in atto, la requisizione di strutture sanitarie private e di alberghi, l’ampliamento di reparti in ogni ospedale, l’assunzione di personale medico e infermieristico e l’aiuto persino di personale militare sanitario".

"Come fa la Sindaca ad affermare, sulle macerie del presidio ospedaliero Serristori, che in questa condizione viene tutelata la salute dei malati, cittadini e lavoratori? Avere tolto il pronto soccorso di notte, l’anestesista, il rianimatore e la sala operatoria rende l’Ospedale pericoloso, insicuro e impossibilitato a rispondere ai diversi e improvvisi bisogni sanitari della popolazione. Non solo questa operazione è stata inopportuna, non per becero campanilismo, ma anche cinica e contraria alla gravità della situazione in atto, della quale, poi, sia l’azienda che la Sindaca a fronte di eventi avversi saranno chiamati a risponderne. Lo sa la Sindaca che al Distretto di Figline Incisa i nostri infermieri assicurano assistenza domiciliare e ambulatoriale sprovvisti di DPI (dispositivi di protezione individuale)? Mentre sono in aumento i casi di positività al corona virus una situazione grave per la salute e sicurezza dei lavoratori e dei cittadini".

"Con questo come Cobas P.I. vogliamo denunciare pubblicamente le parole incaute utilizzate dalla Sindaca, in qualità di autorità sanitaria locale, di avvallo ad una operazione aziendale che non assicura le necessarie tutele. Tutto il Valdarno Fiorentino è posto di fronte a delle scelte gestionali sanitarie che rendono ancora di più precario il diritto ad un sistema di protezione sia sociale che sanitario".

 

 

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