24, Aprile, 2024

Serristori, i Cobas: “Mancano infermieri e Oss, turni da stress”. E denunciano anche aggressioni

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Sono i rappresentanti dei lavoratori dei Cobas a denunciare le condizioni interne all’ospedale figlinese: “Gravissime carenze di personale infermieristico e OSS in Medicina, peggioramento delle condizioni di lavoro, esposizioni ai rischi clinici per l’utenza e stress lavoro correlato per gli operatori. E poi un peggioramento del clima interno dovuto ad alcuni episodi di aggressione da parte di alcuni utenti”

Arriva dai Cobas, i rappresentanti dei lavoratori, la nuova denuncia sulle condizioni in cui si trovano, in particolare, infermieri e operatori sociosanitari all'interno del presidio ospedaliero figlinese. "Già lo scorso 2 marzo come delegati Rsu Cobas – si legge in una nota – abbiamo incontrato il Direttore della SOS Assistenza Infermieristica sud est, dottor Cellini, e la responsabile infermieristica del Presidio Serristori, dottoressa Litta, in merito all’attuale gestione dell’organizzazione del lavoro, delle carenze di personale infermieristico e OSS, denunciando la situazione di forte criticità delle due Medicine A e B".

Da quel momento, però, sostengono i Cobas, "la situazione si è ulteriormente deteriorata", senza che sia stata messa in atto alcuna misura per risolvere i problemi. "I dati rilevati anche in questi giorni confermano che la Medicina A è perennemente sotto organico nelle condizioni di “normale” organizzazione del lavoro, non solo perché manca un infermiere, ma perché un altro operatore sociosanitario è stato recentemente certificato e non reintegrato, e così per garantire la copertura dei turni nei cosiddetti minimi assistenziali, alcuni hanno prolungato il proprio orario di lavoro, altri hanno effettuato dei rientri. Il problema della medicina A è strutturale poiché il reparto si snoda su due cellule con un totale di 23 posti letto distribuiti su due corridoi distanti l'uno dall'altro, con una attività assistenziale più complessa e rischiosa". 

"Alle inadeguatezze dei reparti, ai sotto dimensionamenti del personale, alle continue esposizioni ai rischi clinici per l’utenza, e allo stress lavoro correlato per gli operatori sanitari, va aggiunto un peggioramento del clima interno – denunciano i Cobas – dovuto ad alcuni episodi di aggressione da parte di alcuni utenti su infermieri e operatori. Le aggressioni confermano la complessità della tipologia di utenza e del carico assistenziale, a cui si dovrebbe far fronte con adeguate dotazioni organiche. Sono gli stessi operatori a segnalare continuamente tutto questo alla direzione infermieristica di presidio, senza che questa abbia trovato soluzioni adeguate". 

"La mancata risposta alle carenze di personale – concludono i Cobas – è una palese conferma dello stato di precarietà in cui le Direzioni insieme al Dipartimento Infermieristico aziendale vogliono mantenere questo Ospedale scaricando la continuità assistenziale e il mantenimento dei servizi dal punto di vista quanti-qualitativo solo su chi è realmente in servizio e sottoponendo i lavoratori ad una intensività lavorativa pericolosa e stressante. Come delegati Rsu Cobas, pertanto, riteniamo che a fronte di questa situazione occorre che l'azienda e le direzioni infermieristiche diano una risposta immediata e risolutiva inviando gli OSS mancanti nella Medicina A, in attesa di avere l’inserimento in turno degli OSS nelle 24h così come già a suo tempo richiesto. In caso di mancate risposte saranno attivati iniziative di mobilitazione e di lotta".

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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