17, Aprile, 2024

Scuole chiuse, l’assessore Bartolini: “Come sempre a pagare sono bambini e famiglie. Io avrei fatto scelte diverse”

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Amarezza e rabbia nelle parole dell’assessore alla cultura di Reggello, che è anche Presidente della Conferenza Educativa Fiorentina Sud Est. “Se la situazione di Reggello è così grave e la soglia è stata superata di gran lunga, allora bisognava prendere il coraggio a quattro mani e farci diventare zona rossa”

C'è tanta amarezza nelle parole con cui Adele Bartolini, assessore alla cultura e istruzione del comune di Reggello, ma anche Presidente della Conferenza educativa dell'area Fiorentina Sud Est, commenta la decisione di mantenere il comune arancione ma chiudere le scuole. Una decisione che il Presidente della Toscana Eugenio Giani ha preso alla luce dei numeri sui contagi che riguardano il territorio reggellese, e sulla base delle indicazioni contenute nel Dpcm del governo Draghi per i territori che superano i 250 contagi settimanali ogni 100mila abitanti. 

"Non vi nego che questa scelta mi lascia assolutamente amareggiata in quanto non ritengo giusto che a pagare siano sempre le scuole – esordisce Bartolini – a marzo di un anno fa sono state proprio le scuole a chiudere per prime e sono state poi le ultime attività a riaprire a settembre. Questa scelta era stata fatta perché si doveva lavorare per trovare le soluzioni migliori per riaprire in massima sicurezze e questo lavoro è stato fatto in maniera serrata per tutta l'estate. I dirigenti scolastici hanno fatto il possibile per creare spazi, percorsi e progetti sicuri nelle scuole pubbliche e paritarie, e la stessa cosa vale per i nostri nidi, e questo lo abbiamo visto perché la maggior parte dei contagi non avvengono nelle scuole".

"Anche a Reggello – sottolinea l'assessore – la grande maggioranza dei casi positivi li abbiamo tra gli adulti ed abbiamo delle quarantene alle scuole medie, dove effettivamente la situazione è seria e per questo motivo era già stata fatta un'ordinanza sindacale la settimana scorsa che ne imponeva la chiusura, e nei plessi della primaria di Cascia e Reggello. Se la situazione di Reggello è così grave e la soglia è stata superata di gran lunga bisognava prendere il coraggio a quattro mani e farci diventare zona rossa. Altrimenti la scelta, per me, più opportuna era quella di fare delle chiusure mirate nei plessi dove ci sono le classi in quarantena perché, se lo scopo di questo dpcm è quello di limitare la diffusione della variante inglese del virus tra i giovani, non è certo chiudendo il plesso in una frazione dove non ci sono casi positivi che si ottiene questo risultato!"

"Come sempre a pagare sono i più deboli ed indifesi, i bambini, le bambine e le loro famiglie – riflette Adele Bartolini – da lunedì i genitori continueranno ad andare a lavoro perché i congedi prevedono il 50% di stipendi già bassi e così si fa fatica a sostenere le spese fisse ed i più piccoli staranno, per chi ce li ha ancora, con i nonni anziani. Io sono Presidente della Conferenza Educativa Fiorentina Sud Est e vi garantisco che le e gli assessori all'istruzione di tutti i nostri comuni la pensano come me. Inoltre mercoledì abbiamo fatto una riunione con Anci Scuola Toscana ed abbiamo preparato un documento in merito che è stato inviato stamattina al Governo".

Nemmeno sul fronte delle materne e dei nidi c'è stato margine di manovra, come lo stesso Giani ha spiegato riferendo i colloqui con il Ministero. "Speriamo che le cose possano cambiare – commenta ancora l'assessore all'istruzione – i nostri bimbi e le nostre bimbe stanno perdendo molto della loro vita e noi abbiamo il dovere di lottare per loro e per i loro diritti! Io sicuramente continuerò a farlo anche nei prossimi giorni perché, se avessi potuto decidere io, avrei fatto scelte diverse. Il virus non si combatte chiudendo le scuole, si combatte adottando comportamenti responsabili ed insegnando ai nostri figli ed alle nostre figlie a fare altrettanto. Io sono e sarò sempre dalla parte della scuola, tutti noi, le istituzioni, dobbiamo impegnarci di più per garantire il futuro dei nostri bambini e delle nostre bambine". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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