29, Marzo, 2024

RSA, Marchetti (FI): “No ad un’area total covid. Anziani prima contagiati e ora strapazzati, è un prezzo troppo alto”

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Sull’ipotesi per la RSA Fabbri Bicoli di Bucine di diventare una struttura per soli pazienti Covid Forza Italia ha presentato un’interrogazione alla giunta toscana assieme ai deputati di territorio Maurizio D’Ettore e Stefano Mugnai

Presentata in Regione un'interrogazione sulla possibilità della RSA di Bucine di diventare struttura per pazienti Covid: a farlo è stato il Capogruppo di Forza Italia Maurizio Marchetti in accordo coi deputati azzurri Maurizio D’Ettore e Stefano Mugnai.

"Prima contagiati, ora strapazzati. E’ un prezzo troppo alto e ingiusto quello che scontano gli anziani nelle Rsa del Valdarno aretino e in particolare nella Fabbri-Bricoli di Bucine – afferma Forza Italia – Qui si prospetta di creare un’area total covid-19 che accolga anche gli ospiti positivi dalle Rsa dell’Aretino. Per contro, i negativi ora a Bucine verrebbero tutti trasferiti a Montevarchi o in altre strutture aretine affini. No al gioco dell’oca sulla pelle dei nostri nonni e nonne"

Nell'atto presentato alla giunta toscana dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti e con i deputati di territorio Maurizio D’Ettore e Stefano Mugnai, vengono chieste alla Regione risposte nero su bianco, Marchetti domanda "se si intenda davvero trasformare la RSA Fabbri-Bricoli in area Covid-19, con contestuale presa in carico di tutti i degenti positivi provenienti dalla ASP di Montevarchi e dell’intera provincia di Arezzo" e "se non vi siano altre soluzioni percorribili per risolvere i problemi legati al contagio verificatosi in alcune RSA della provincia".

Prima, però, Forza Italia attesta la propria posizione chiarendo come "risulterebbe del tutto ingiustificabile la trasformazione in area total Covid 19 della RSA in oggetto". In premessa, ecco ricostruiti i contorni della vicenda: "A quanto si apprende da notizie di stampa, da ambienti della struttura in oggetto e tra gli operatori sanitari della ASL – si legge nell’interrogazione di Marchetti – sembrerebbe emergere la reale possibilità che la RSA di Bucine possa essere interamente destinata ad “area COVID", con contestuale spostamento dei pazienti Covid, non solo della ASP di Montevarchi ma di tutta la provincia sulla struttura di Bucine, i cui pazienti no-covid, contestualmente, dovrebbero essere trasferiti sulla ASP di Montevarchi o di altre della provincia".

"Il comprensorio del Comune di Bucine – prosegue l’atto – continua a pagare un prezzo altissimo, in termini percentuali, sia per il numero dei soggetti positivi, in riferimento alla popolazione totale, che per il numero di decessi degli ospiti della RSA Fabbri-Bicoli. Dopo l’intervento della ASL, che con l’unità USCA ha preso in carico tutti i pazienti del piano 0 della RSA di Bucine, si è stabilizzata l’emorragia dei contagi verso i piani superiori. Attualmente sono circa 40 i degenti che dovrebbero essere allocati in altra sede e lo spostamento in altre residenze sconosciute potrebbe causare dei traumi negli ospiti e problemi per i loro familiari risultando ingiustificabile lo spostamento dei degenti che risultano negativi al Covid19. Nella RSA di Bucine ha sede anche il Distretto Socio-Sanitario, adibito a visite intramoenia, punto prelievi per analisi del sangue e vaccini, in modo da soddisfare le esigenze della maggior parte dei cittadini del Comune"

"La RSA bucinese – specifica Forza Italia – è inserita in posizione centrale e in zona ad alta densità abitativa, che diventando area Covid, vedrebbe transitare un gran numero di operatori sanitari sulla struttura con conseguente maggiore rischio di contagio per la popolazione residente. Una volta divenuta area Covid, anche per gli anni a venire, la storica struttura RSA vedrebbe di colpo svanire lo scopo per la quale è nata e gestita come “casa di riposo” (ora residenza sanitaria assistita)". Nell’interrogazione Marchetti poi richiama «l’ordinanza 15 del 18/03/2020» con cui il governatore Rossi "dà alla ASL la possibilità di definire apposite convenzioni per l’istituzione di “alberghi sanitari”, adeguatamente distribuiti sul territorio, nei quali sarà garantita idonea sorveglianza infermieristica e medica". Da tutto ciò scaturiscono i quesiti a cui la giunta dovrà rispondere in forma scritta.

Articoli correlati