28, Marzo, 2024

Rimborso della quota di depurazione, c’è tempo ancora fino al 30 settembre. Terminate le verifiche sulla banche dati: circa 10mila i casi errati

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Publiacqua ricorda ai cittadini che per richiedere il rimborso della quota di depurazione secondo la sentenza 335/2008 il termine ultimo è fissato per il 30 settembre. Intanto, in seguito a segnalazioni di comitati, cittadini, comuni e dell’Autorità Idrica Toscana, sono stati eseguiti controlli sulle banche dati, dai quali sono emersi errori relativi ad altri 10mila cittadini. Sono circa il 3% del totale delle utenze, e saranno avvisati con apposita lettera

Scadono il 30 settembre i termini per presentare domanda di rimborso per il canone di depurazione ingiustamente versato. Lo ricorda a tutti gli utenti la società Publiacqua, che sul proprio sito internet ha pubblicato una sezione con tutte le informazioni e nella quale, una volta inserito il codice utente, che si trova in alto a destra di ogni bolletta Publiacqua, si può avere immediata evidenza del diritto o meno a vedersi restituita la quota depurazione e della somma a cui eventualmente si ha diritto.

I rimborsi sono quelli stabiliti dalla Sentenza della Corte Costituzionale 335 del 2008, che ha decretato l'incostituzionalità del pagamento della tariffa relativa al servizio di depurazione, nel caso in cui l'utente non ne usufruisca, insieme all'obbligo per i gestori di rimborsare la quota di tariffa versata e non dovuta, comprensiva degli interessi. 

Intanto, Publiacqua fa sapere che è stata effettuata una completa revisione delle banche dati, dopo alcune segnalazioni da parte dei cittadini, dell'Autorità Idrica Toscana e delle amministrazioni comunali. In pratica, si ipotizzava che le banche dati in possesso della società gestore del servizio idrico non contenessero informazioni corrette in merito al collegamento, o meno, degli utenti al servizio di depurazione. 

"In merito alle segnalazioni di mancata congruenza delle banche dati in possesso dell’azienda – spiega Publiacqua in una nota – e quindi di utenze che pagano servizi non goduti o viceversa utenze che usufruiscono di servizi senza pagarli, sono risultate errate una ulteriore quota di utenze che rappresenta nel complesso meno del 3% delle circa 385mila utenze presenti in totale sul territorio dei 46 comuni dove il servizio idrico è gestito dall’azienda". 

In sostanza, circa 10mila utenti la cui posizione è stata aggiornata in questi giorni, e che ora saranno avvisati. "Nella prima metà del mese di agosto Publiacqua ha provveduto ad aggiornare la banca dati presente sulla sezione dedicata in home page, in modo da allinearla con i risultati della suddetta verifica. Tale aggiornamento è terminato nei giorni scorsi. L’azienda sta provvedendo comunque ad informare i cittadini interessati dalla verifica di cui sopra e che sono risultati aver diritto alla restituzione attraverso apposita lettera". 
 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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