25, Aprile, 2024

Riforma Costituzionale: il Pd organizza un incontro per approfondire l’argomento

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L’incontro è organizzato dal Partito democratico di San Giovanni e dai Giovani democratici di Cavriglia e San Giovanni sabato 24 settembre alle 18.00 sotto il loggiato di Palazzo d’Arnolfo

Dopo l’incontro del maggio scorso con il prof. Massimo Rubechi, dell’Università di Urbino, sulle principali novità che saranno introdotte nel nostro sistema istituzionale, e dopo quello con il prof. Francesco Clementi, dell’Università di Perugia, sulla Riforma costituzionale e nuova legge elettorale (Italicum), sabato 24 Settembre, sotto il loggiato di Palazzo di Arnolfo a San Giovanni Valdarno, alle 18, l'appuntamento è con il prof. Massimo Carli, docente di Diritto costituzionale e regionale all’Università di Firenze. Al centro dell'incontro le modifiche che la Riforma Costituzionale introduce al Titolo V della Costituzione relativo ai rapporti tra lo Stato e le Regioni. In particolare, con il professore, verranno definite le funzioni ed i poteri, ripartiti, delle Regioni e dello Stato individuati da questa nuova Riforma.

Gli incontri sono stati organizzati dal Partito democratico di San Giovanni e dai Giovani democratici di Cavriglia e San Giovanni. Introdurrà Valentina Vadi, segretaria del Pd.

"Riteniamo che sia compito precipuo del nostro partito far conoscere, nel merito, lontano da polemiche strumentali, i reali contenuti della Riforma costituzionale, a sostegno delle ragioni del Sì – spiega Valentina Vadi – Un riforma  delle Istituzioni e del loro funzionamento, in direzione di un loro ammodernamento, di cui si parla da tanti anni in Italia e che non si è mai avuto la forza ed il coraggio di realizzare fino in fondo".

"Numerose le ragioni per sostenere, nel merito, questa Riforma costituzionale. La fine del bicameralismo paritario e lo snellimento del procedimento legislativo con la fine della ‘navetta’ tra una Camera e l’altra per le proposte di legge; la fine della decretazione di urgenze e l’introduzione del ‘voto a data certa’; il Senato che anche in Italia, come in altri paesi europei, diventerà la Camera di rappresentanza delle istituzioni territoriali, composta da consiglieri regionali e sindaci; il nuovo riparto di competenze e funzioni tra lo Stato e le Regioni, che andrà a superare la confusione delle materie concorrenti introdotte dalla Riforma del 2001; torneranno allo Stato funzioni strategiche di programmazione relative a Sanità, Istruzione, infrastrutture, turismo, cultura; sarà, allo stesso tempo, previsto, un rafforzamento degli istituti di democrazia diretta con l’introduzione del Referendum propositivo; come sarà previsto un rafforzamento degli istituti di garanzia democratica (Presidente della Repubblica, Corte Costituzionale) che non porterà ad alcuna deriva autoritaria; infine, una riduzione e un contenimento delle spese di funzionamento dello Stato, relative al nuovo Senato e agli organismi di rappresentanza regionale".

 

 

 

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