19, Aprile, 2024

Rifiuti, Regione: i conferimenti dall’area fiorentina faranno diminuire le tariffe. Carbini attacca di nuovo

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Il capogruppo di Cresce San Giovanni, nel corso di una conferenza stampa, è tornato sull’argomento rifiuti. In maniera particolare è stato affrontato il tema delle 32.000 tonnellate che dal fiorentino arriveranno alla discarica di Podere Rota

Sulle 32.000 tonnellate che arriveranno dall'area fiorentina nella discarica di Podere Rota è intervenuto nei giorni scorsi il capogruppo di Cresce San Giovanni. La Regione che lo ha stabilito con un'ordinanza ha precisato che faranno diminuire le tariffe. Francesco Carbini, nel corso di una conferenza stampa, insieme alla consigliera Catia Naldini attacca di nuovo.

A far scattare il provvedimento della Regione è stata una circolare ministeriale. Carbini aveva già precisato che non discuteva sul merito della vicenda bensì sul metodo:

"I motivi? In applicazione della normativa i rifiuti non possono essere trasferiti in discarica semplicemente come vengono raccolti. Questo implica, secondo quanto scritto nell'ordinanza, che alcuni ritardi nella realizzazione di impianti nelle Province di Firenze, Prato Pistoia impone il trasferimento di rifiuti verso altri impianti della regione toscana (nel rispetto dell'autosufficienza di ogni Regione). Ato sud ha dichiarato la propria disponibilità ad accogliere rifiuti da altre zone, in particolare a Podere Rota. Ora qualcuno ci guadagnerà bei soldini ed in modo inattaccabile e per di più difeso da una ordinanza della Regione. Fin qui noi non discutiamo il merito: esiste una normativa, esistono delle regole e la regione ne impone il rispetto".

Sembrava tutto chiaro. Ma a far scattare di nuovo l'intervento del capogruppo di Cresce San Giovanni è stata la replica della Regione Toscana con la quale si sottolinea quanto le risorse che arriveranno dalla massa di rifiuti dell'area fiorentina  serviranno per abbattere i costi di ammortamento e di funzionamento dell'impianto. Un vantaggio insomma per i cittadini. 

Carbini contesta questa motivazione e dichiara: "O non siamo capaci di fare economie di scala, quelle cioè che farebbero diminuire le tariffe, oppure qualcuno vuole guadagnarci troppo. Mi appello ai sindaci e in particolare a quello di San Giovanni. I cittadini sono ormai stanchi".

Carbini e Naldini continuano puntando l'attenzione sulla liquidazione di Csa: 

"C'è una corsa a liquidare la società. San Giovanni, cliente di Progetto 6, continua a non essere in grado di contare qualcosa nella nuova realtà".

(Intervista)

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