24, Aprile, 2024

Regionali sulla Lenta, ora spunta la sperimentazione ‘segreta’: in servizio i Vivalto, vietati in Direttissima. Il Comitato Pendolari: “Inaccettabile”

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Ieri pomeriggio due treni regionali sono stati sostituiti con Vivalto e spostati dalla Direttissima sulla linea Lenta. Per i pendolari si tratta di una sperimentazione di Trenitalia, dai risultati contraddittori. “L’assessore regionale Ceccarelli è a conoscenza dell’iniziativa di Trenitalia o è stato violato il contratto di servizio?”, chiede il Comitato

Che i Vivalto siano vietati in Direttissima è ormai ufficiale. Se quindi vengono utilizzati sulla linea Arezzo-Firenze al posto di altri treni regionali, con la conseguenza di passare obbligatoriamente sulla Lenta, per il Comitato Pendolari del Valdarno questa non può essere altro che una sorta di sperimentazione 'segreta' di Trenitalia, in vista di un futuro dirottamento definitivo. Quello contro il quale il Comitato si batte da anni. 

Ieri è successo due volte. E da qui la sollevazione del Comitato. "E' inaccettabile che Trenitalia effettui 'segretamente' la sperimentazione con treni Vivalto sulla linea Lenta, spostandoli dalla Direttissima,, così come ha fatto ieri pomeriggio", dice il portavoce Maurizio Da Re. Nel mirino ci sono finiti i treni 2315 Firenze-Roma e 11805 Pistoia-Arezzo, che ieri non hanno percorso la Direttissima ma sono transitati sulla linea Lenta, sostituendo vecchie carrozze con nuovi Vivalto.

"Come Comitato pendolari ci siamo opposti nei mesi scorsi alla sperimentazione sulla linea Lenta – afferma Da Re – perchè Trenitalia cercava pretesti, per motivare il possibile sfratto dalla Direttissima dei treni del Valdarno. La sperimentazione era stata rinviata a tempo indeterminato, con il consenso dell'assessore regionale Ceccarelli. Invece ieri sono stati fatti due test – continua Da Re – l'assessore Ceccarelli era informato, oppure Trenitalia ha preso una propria iniziativa, violando il contratto di servizio, cambiando e spostando i treni di linea?". 

Il portavoce del comitato sospetta che Trenitalia voglia proporre il rinnovo dei treni dei pendolari del Valdarno con dei Vivalto, indonei come i Jazz ad andare sulla Direttissima, cercando una ulteriore scusa per spostare i treni sulla Lenta: lo scambio di treni nuovi Vivalto con l'addio alla Direttissima, invece di proporre treni nuovi compatibili con la galleria di San Donato, come invece richiesto dal Comitato. Per questo motivo Trenitalia avrebbe fatto i test (e altri potrebbero essere in programma), per vedere come i treni diretti Firenze-Valdarno-Arezzo viaggiano sulla linea lenta in orario di punta del pomeriggio, fra le ore 17 e le 19.

"Tra l'altro il risultato è stato contraddittorio  – sottolinea Da Re – i due Vivalto hanno avuto dei guasti e conseguenti ritardi di circa 20 minuti, il primo alla partenza da S.M.Novella e il secondo a Figline, e in alcune carrozze neppure funzionava l'aria condizionata". Riguardo ai tempi di percorrenza della linea Lenta, senza fermate, i due Vivalto hanno avuto ritardi di 6 e di 9 minuti all'arrivo alla stazione di Figline. "Ma non facciamoci trarre in inganno, in realtà i ritardi sulla Lenta vanno quasi raddoppiati, da 6 a 12 minuti e da 9 a 15, perchè nel tratto Firenze Campo di Marte-Figline della Direttissima i tempi di percorrenza dei treni pomeridiani sono allungati e superiori di 6 minuti, cioè 20, rispetto a quello standard del Vivalto 6604 della mattina, di 14 minuti".

E comunque, il ritardo accumulato dai due treni all'arrivo ad Arezzo confermerebbe la critica del comitato alla scelta di spostare il monitoraggio a quella stazione, come annunciato da Ceccarelli. "La novità prevista nel prossimo contratto di servizio occulta ancora i ritardi nel Valdarno: i treni ieri hanno recuperato quasi interamente i ritardi, 4 minuti su 6 il primo e 7 su 9 il secondo, a dimostrazione che i tempi di percorrenza sono gonfiati non solo sulla Direttissima ma anche fra Valdarno e Arezzo e che il monitoraggio andrebbe effettuato in una stazione del Valdarno. E' anche per questo – conclude Da Re – che ai pendolari del Valdarno non è mai spettato il bonus mensile per i rimborsi dei ritardi e così sarà anche in futuro". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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