29, Marzo, 2024

Radioterapia, a ottobre l’aggiornamento dei macchinari. Istituita una nuova Unità guidata dalla dottoressa Borghesi

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Nelle prossime settimane partiranno i lavori di aggiornamento delle tecnologie della Radioterapia alla Gruccia. I pazienti saranno indirizzati su Arezzo durante i lavori. Intanto è stata istituita nei giorni scorsi l’Unità Operativa “Trattamenti di alta precisione”, che sarà dedicata a migliorare ancora l’assistenza e la cura al paziente

Partiranno nel mese di ottobre, all'ospedale della Gruccia, gli annunciati lavori di aggiornamento di macchinari e tecnologie utilizzati all'interno della Radioterapia. Un investimento da parte dell'Azienda sanitaria di 1 milione di euro per lavori che, oltre al presidio del Valdarno, riguarderanno anche quello di Arezzo. 

I lavori potrebbero provocare qualche disagio tra i pazienti. Dal mese di ottobre, infatti, i valdarnesi dovranno fare riferimento all’ospedale di Arezzo mentre a gennaio sarà l’opposto: da Arezzo, i pazienti dovranno rivolgersi alla Gruccia. Si tratta però solo di qualche mese, assicura la Asl: il tempo di completare i lavori e rimettere in pista queste importanti tecnologie.

Nel frattempo l'investimento per migliorare l'assistenza e la cura al paziente non si ferma alle tecnologie. E’ di nuova istituzione, nell’ambito della Radioterapia valdarnese,  la Unità Operativa Semplice Interdipartimentale (UOSI) “Trattamenti di alta precisione” all’ospedale della Gruccia: la delibera è infatti dei giorni scorsi e assegna la responsabilità a Simona Borghesi.

 

L’Unità Operativa rappresenta un investimento che l’Azienda intende portare avanti a vantaggio dei valdarnesi e di tutti coloro che si rivolgono al Santa Maria alla Gruccia. “La nuova UOSI e i lavori di aggiornamento sono passi importanti per garantire la miglior assistenza e presa in carico dei pazienti – ha commentato Enrico Tucci, direttore del Dipartimento Oncologico – l’Azienda dimostra grande attenzione al territorio del Valdarno, uno snodo fondamentale per tanti pazienti che arrivano anche da zone limitrofe”. 

 

 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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