29, Marzo, 2024

Questione Serristori: ancora botta e risposta tra la Asl, i Cobas e il Comitato

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Da una parte il direttore generale dell’Ausl Toscana centro che afferma di rispettare i patti territoriali siglati nel 2013, dall’altra i Cobas, il Comitato Salvare il Serristori e la Lista civica omonima che contestano le sue dichiarazioni

È ancora botta e risposta tra l'Ausl Toscana centro, i Cobas, il Comitato Salvare il Serristori e l'omonima Lista civica in consiglio: al centro della discussione sempre la questione Serristori.

Le dichiarazioni, infatti, rilasciate dal direttore Paolo Morello al quotidiano La Nazione hanno suscitato le repliche. Nell'articolo il direttore generale parlando del Serristori ha sottolineato di avere finora rispettato i Patti territoriali siglati nel 2013. Per quanto riguarda il personale ha assicurato l'arrivo di un radiologo e di un tecnico, poi il prossimo completamento del progetto per spostare il Pronto Soccorso. Sulle chiusure estive il direttore Morello ha dichiarato che a settembre la situazione tornerà alla normalità anche per la farmacia.

I primi a replicare sono Andrea Calò e Domenico Mangiola delegati Rsu Cobas Usl Toscana centro: "Nessun chiarimento da parte del Direttore Generale alle nostre accuse circa i pesantissimi tagli ad attività, servizi, prestazioni  e organici operati dalla direzione generale a danno dell’importante presidio ospedaliero, anzi le sue dichiarazioni confermano puntualmente lo stato di precarietà dell’Ospedale Serristori denunciato dai Cobas".

"Circa l’applicazione degli impegni sottoscritti nei patti territoriali, per quanto attiene il presidio ospedaliero, siamo ancora allo stato di progettazione e in alcuni casi non avanzata: nessuna messa in sicurezza, nessuna riqualificazione e ammodernamento. Per quanto riguarda le sale operatorie le “due vecchie” sono aperte solo il martedì una volta alla settimana, le altre due sale fanno solo interventi di bassa intensità e Day Surgery. I patti territoriali per la chirurgia al momento non vengono rispettati poiché i medesimi prevedono una presenza notturna del chirurgo su 5 giorni alla settimana mentre attualmente i chirurghi sono presenti dal lunedì al mercoledì e non in guardia attiva ma solo in reperibilità.

I Cobas ribattendo i punti toccati dal direttore Morello: "Sul PS lo spostamento è ancora in alto mare, tutto è fermo al dicembre del 2013, anzi la gara deve ancora essere decisa. Sulla farmacia siamo alla bufala, Morello parla di medici ma non di farmacisti, non risulta al dipartimento del farmaco che sia in arrivo un farmacista in più a Figline poiché la dotazione minima per tenere aperto in modo continuativo è di due unità, da tenere presente che manca anche un magazziniere. Sulle carenze di Laboratorio Analisi e Radiologia Morello conferma quanto da noi affermato poiché dichiara di '…stare assegnando personale…' l’ennesimo proclama senza alcuna data di reclutamento e ingresso".

"Come Cobas confermiamo purtroppo le nostre accuse, l’ospedale rimane in smantellamento progressivo e nel più totale sfascio organizzativo. Alle istituzioni raccomandiamo il massimo dell’allerta e la ripresa di iniziative forti e autorevoli a difesa dell’ospedale e del servizio sanitario pubblico valdarnese". Infine i Cobas chiosano ironicamente: "il direttore generale non si confronta e non comunica con il sindaco e continua invece a mandare comunicati ai giornali?".

Anche il Comitato Salvare il Serristori e il capogruppo consiliare della Lista civica omonima entrano nel merito: "Come sempre il direttore Morello si trincera dietro comunicati stampa rassicuranti una situazione che ormai di sicurezza ha ben poco. Forse riuscirà a placare gli animi del Sindaco e dell'assessore ma non quelli dei cittadini e dei lavoratori del Serristori. Sono anni ormai che assistiamo alla solita pantomima del 'tutto va bene, i lavori cominceranno..' . Siamo stanchi delle solite parole. Ha snobbato una manifestazione di oltre 1500 persone che chiedevano il rispetto dei patti territoriali firmati da lui stesso, ha snobbato le oltre 6000 firme che chiedevano il ripristino secondo la legge del Pronto Soccorso, affermando che da settembre tutto si sistema. L'emergenza è adesso. L'emergenza è dal 2013 che esiste e insiste sul nostro ospedale e lui ci chiede di aspettare ancora".

"Ci chiediamo cosa dobbiamo aspettare: noi vogliamo che settembre sia adesso. Vogliamo i medici che mancano adesso, vogliamo un pronto soccorso a norma adesso. Non siamo più disposti ad aspettare i suoi tempi e quelli di una Regione che sta sacrificando la sanità pubblica in nome di altri interessi privati". 

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