29, Marzo, 2024

Questione rifiuti, l’ex sindaco Mauro Tarchi, chiamato in causa, replica e precisa

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Prima presidente della Provincia di Arezzo, per due legislature, e poi sindaco di San Giovanni dal 1999 al 2009, Tarchi sottolinea le azioni intraprese dalla sua amministrazione in materia di rifiuti, di tassa di smaltimento e raccolta e di disagio ambientale

Nel dibattito politico valdarnese e sangiovannese sui rifiuti e sulla discarica si inserisce anche Mauro Tarchi, ex sindaco di San Giovanni, chiamato in causa dalla presa di posizione di Maurizio Viligiardi verso il capogruppo di Cresce San Giovanni.

Prima presidente della Provincia di Arezzo, per due legislature, e poi sindaco di San Giovanni dal 1999 al 2009, Tarchi sottolinea le azioni intraprese dalla sua amministrazione in materia di rifiuti, di tassa di smaltimento e raccolta e di disagio ambientale.

"Ancora chiamato in causa da questa amministrazione, nello specifico sul sistema valdarnese di smaltimento rifiuti, a giustificazione del proprio buon operato, in difformità dal mio, ritengo utile alcune precisazioni. Per fortuna ciò che conta sono, con la conoscenza dei fatti, le diverse volontà e idee che ci animano e che producono azioni che tutti possono tranquillamente verificare e valutare e che emergono con chiarezza anche sulla vicenda rifiuti".

"Ricordo che l’allora “giunta Tarchi” intraprese forti atti di contrasto al sistema di governo del settore rifiuti da chiunque riscontrabili e abbondantemente documentate e ben due azioni giudiziarie contro la società di gestione dei rifiuti e la stessa regione toscana. La prima (studio avv. Manneschi) contro la determinazione della tassa di smaltimento e raccolta, definita unilateralmente dalla società e non dalla autorità di ambito, vinta con vantaggi economici rilevanti per il Comune (circa 400 mila euro) che spero siano stati e/o saranno restituiti ai sangiovannesi".

"La seconda (studio avv. Lessona) contro la “tassa” di disagio ambientale. Azione decaduta per decorsi termini di presentazione e motivata contro un tributo che tuttora considero sbagliato, non disponendo i Comuni di propria autonomia impositiva. Una gabella illegittima quindi il disagio ambientale, la cui abolizione avrebbe fatto tremare l’allora sistema toscano di smaltimento che monetizzava le disponibilità di un territorio senza considerare il vero contesto territoriale del disagio e l’utilizzo di tali risorse".

Mauro Tarchi continua incentrando l'attenzione sul Piano interprovinciale dei rifiuti: "Ricordo anche che il vecchio piano interprovinciale dei rifiuti (da tutti approvato) prevedeva già allora con la realizzazione dell’impianto di preselezione e compostaggio di Terranuova il superamento della attuale discarica, l’attivazione di un impianto di incenerimento nel comune di Rufina e di una discarica per ceneri e sovvalli in località le Borra in quel di Figline. Una scelta corretta per una distribuzione territoriale equa del carico ambientale, ma colpevolmente disattesa perché non economicamente vantaggiosa (più rifiuti si accolgono più si guadagna) e successivamente osteggiata dai fiorentini che continuano, senza contrasto alcuno, a smaltire nel nostro territorio".

L'ex sindaco di San Giovanni conclude: "Questi sono i fatti, altra cosa il loro adattamento alla polemica politica. Infine una valutazione che va oltre le vicende narrate e chiama in causa la collettiva responsabilità a superare definitivamente l’allocazione dei rifiuti tal quali in discarica, essendo fra l’altro oggi contro legge".

 

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