Il consigliere di Montevarchi Democratica cita il documento approvato all’unanimità in Consiglio nel 2017, che impegnava il sindaco ad attivarsi con i comuni valdarnesi e la Regione per avere una centralina di controllo della qualità dell’aria: “A distanza di mesi, nessun risultato”
Una interrogazione consiliare per chiarire come mai, a distanza di mesi, non si siano fatti passi avanti per dotare il territorio di Montevarchi di una centralina di rilevazione della qualità dell'aria. A presentarla è stato il consigliere comunale di Montevarchi Democratica, Francesco Maria Grasso, citando un documento approvato dal Consiglio nel 2017.
"Nel consiglio del 23 marzo 2017 – ricorda Grasso – fu approvata una risoluzione sul controllo della qualità dell’aria che impegnava il Sindaco ad attivarsi con i comuni del comprensorio e la regione affinché si addivenisse all’acquisto di apparecchiature per il controllo della qualità dell’aria. Trascorsi molti mesi da tale impegnativa nulla risulta sia stato fatto concretamente per dotarsi di un imprescindibile strumento a garanzia della salute dei cittadini".
"Ad oggi – ricorda il consigliere – l’unica stazione di rilevamento è a Figline e, dai dati diffusi da Arpat, ha rilevato il superamento dei limiti di PM10". Per questo l'interrogazione chiede "al Sindaco, che tante parole ha speso per la tutela della salute dei cittadini, parole alle quali non seguiti fatti concreti, se non ritenga giunto il momento di concretizzare gli indirizzi del consiglio e di dotare l’ente delle necessarie apparecchiature di monitoraggio dell’aria anche a prescindere dalla sinergia con altri comuni, nell’interesse dei suoi amministrati e se, comunque, non ritenga doveroso interessare Arpat affinché venga condotta una campagna di rilevamento nei punti nodali del territorio comunale".
