20, Aprile, 2024

Poste: Cgil e Cisl proclamano lo sciopero generale. Servizi a rischio venerdì prossimo

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Privatizzazione, posti di lavoro a rischio, carenze: sono i temi che hanno spinto alla proclamazione dello sciopero generale che toccherà tutta Italia, e che arriva dopo una serie di mobilitazioni che a livello locale vanno avanti da mesi

Uffici postali e consegna della corrispondenza a rischio, per l’intera giornata di venerdì 4 novembre: è stato proclamato infatti lo sciopero generale dei lavoratori di Poste Italiane, per tutte le regioni. Un'astensione dal lavoro indetta dalle segreterie nazionali di Slp-Cisl e Slc-Cgil, che contestano l’assenza di un dibattito pubblico e l’assoluta indifferenza sulla privatizzazione di Poste italiane.

Per il Valdarno, sia sul versante aretino che su quello fiorentino, questo sciopero generale arriva dopo una serie di mobilitazioni che vanno avanti da mesi, con scioperi degli straordinari e altre forme di protesta. A livello locale, infatti, pesa anche la riorganizzazione del servizio di consegna a "giorni alterni", che è già stato introdotto in Valdarno aretino ed è in progetto di essere esteso a tutta la Toscana.

"I sindacati – sottolinea Daniele Mugnai, segretario del Slp-Cisl Arezzo – esprimono preoccupazione sui rischi di una ulteriore privatizzazione e sulle conseguenti ricadute occupazionali. A rischio sono almeno 20.000 posti di lavoro, in tutta Italia sia nel settore postale sia finanziario. Alla decisione del Governo di privatizzare Poste italiane, si aggiungono le problematiche aziendali figlie di una applicazione monca del piano industriale e dell’accordo sulla riorganizzazione dei servizi postali, la carenza di addetti nella sportelleria degli Uffici postali e le continue pressioni commerciali verso i consumi finanziari".

Temi su cui, denuncia Mugnai, "l’Amministratore delegato, nell’ultimo incontro, non ha dato alle organizzazioni sindacali alcuna risposta. Anche nell’aretino la situazione rispecchia quella nazionale. Perciò siamo arrivati a lanciare una fase di forte mobilitazione e di lotta, che culminerà con lo sciopero generale del 4 novembre con manifestazioni e presidi in tutta Italia".

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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