Il post è stato pubblicato sul profilo personale di un Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, e ipotizzava rischi sul cantiere. Il sindaco: “Non c’è stata alcuna sospensione o chiusura, questa è una operazione di falsa comunicazione”. E annuncia la querela
Ipotetici rischi di caduta per i lavoratori, con tanto di chiusura del cantiere: è quanto riportato in un post su facebook, riguardo agli interventi in corso sul nuovo ascensore di Piazza della Repubblica a Rignano. Un post che sarebbe stato pubblicato sul proprio profilo da un Rappresentante dei lavori per la sicurezza territoriale, tra l'altro condiviso anche sulla pagina del Pd rignanese, e che ha scatenato la dura reazione del sindaco di Rignano, Daniele Lorenzini, e edella giunta, che già ha annunciato querela.
"Relativamente ad alcune pesanti inesattezze riportate in queste ore su Facebook – si legge in una nota dell'Amministrazione comunale – si precisa che il cantiere relativo all’impianto dell’ascensore in via di realizzazione in Piazza della Repubblica non ha subito alcuna sospensione o chiusura. I lavori, infatti, stanno procedendo regolarmente".
Ieri, mercoledì 17 ottobre, lo stesso sindaco ha preso parte ad un sopralluogo per la prevenzione infortuni "durante il quale, come spesso accade, sono stati redatti alcuni suggerimenti tecnico-organizzativi", continua la nota del comune. "Alla visita ha presenziato anche un RSLT (Rappresentante lavoratori sicurezza territoriale, ndr) che ha pubblicato alcune immagini sul proprio profilo personale Facebook con una didascalia riportante un’inesistente sospensiva dei lavori".
“Perché è stata fatta questa operazione di falsa comunicazione?”, chiede il Sindaco Daniele Lorenzini. "Riguardo alla diffusione di foto e dati non corrispondenti alla realtà dei fatti, l'Amministrazione ha dato mandato al proprio legale, con decisione di Giunta, di tutelare l’immagine del Comune. Voglio rassicurare i rignanesi – chiude Lorenzini – che il programma di governo sarà portato avanti da questa Amministrazione nonostante ci sia chi ha altre priorità rispetto alle necessità di questa comunità".
