24, Aprile, 2024

“Pianificazione del territorio: da San Giovanni a Cavriglia scalo?”

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Le Liste civiche sangiovannesi intervengono sul piano strutturale intercomunale deciso tra i Comuni di San Giovanni e Cavriglia

San Giovanni e Cavriglia hanno espresso la volontà di redigere un piano strutturale intercomunale. Le Liste civiche sangiovannesi intervengono.

“Abbiamo posto al centro del dibattito politico cittadino l’assoluta centralità della nostra città e delle scelte che l’amministrazione comunale avrebbe dovuto porre in essere per ridefinire con decisione un profilo nuovo per la nostra San Giovanni. Dallo sviluppo economico al rilancio occupazionale, da una rinnovata vivacità culturale ad un nuovo assetto urbanistico che faccia del decoro e della bellezza il proprio asse portante. E soprattutto ridare alla nostra città un ruolo centrale nel contesto Valdarnese, tornare grandi. Con la redazione del piano strutturale intercomunale con Cavriglia rischiamo invece l’esatto contrario”.

“E non è certo questo il modo per garantire la soluzione a questioni annose come la viabilità e la sicurezza così come i servizi in genere, di un quartiere a metà tra le due amministrazioni come il Porcellino, o di aree come quella del Cetinale, Santa Barbara, San Cipriano e Vacchereccia che rappresentano a tutti gli effetti quartieri sangiovannesi anche se nel comune di Cavriglia . Questi sono i nodi che dovremmo sciogliere”.

Il gruppo continua: “Se il passo svolto dal Comune di San Giovanni va nella direzione di ricucire ed armonizzare il territorio, specie di certe aree di confine, saremo quindi attenti ed interessati osservatori di queste pratiche. Viene solo da chiedersi perché non si instauri tale percorso anche con un altro Comune limitrofo e di fondovalle come Terranuova Bracciolini. Ma se, come si legge invece dai comunicati del Sindaco (anzi, dei Sindaci), la volontà è di tracciare un ‘futuro percorso comune’ siamo quantomeno perplessi. Il timore è sempre quello che, attraverso percorsi più o meno condivisi con la cittadinanza, si vogliano creare le condizioni per spingere la città ad una fusione con Cavriglia. A quale scopo e con quali garanzie di miglioramento per i cittadini? E soprattutto a quale prezzo? Temiamo che il prezzo sia il più caro di tutti: abbandonare definitivamente la nostra vocazione come terra del lavoro e dello sviluppo”.

“Abbiamo il dubbio di veder iniziare di nuovo il balletto della precedente amministrazione: prima il comune unico con Montevarchi e Terranuova, poi l’unione dei comuni con Cavriglia, infine l’area Metropolitana. Lo ripeteremo fino alla fine: dobbiamo ridare un profilo competitivo e forte alla nostra città prima di intraprendere un percorso che ci porti a valutare l’unione con qualche altra realtà del territorio. Percorsi che dovrebbero essere graduali e con la più ampia partecipazione nel panorama Valdarnese. In caso contrario, lo vediamo solo come un tentativo di portare le nostre miserie in dote a qualcuno. La pianificazione del territorio è un conto, la fusione tra comuni altro. E noi, sia chiaro, non permetteremo mai alla nostra San Giovanni di diventare Cavriglia Scalo”.

 

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