29, Marzo, 2024

Ospedale della Gruccia, Chiassai non si arrende: in Consiglio un atto per chiedere la classificazione di primo livello

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Nella seduta di domani, 23 luglio, sarà discusso un Ordine del giorno presentato dal sindaco, Silvia Chiassai Martini, che chiede ancora una volta di arrivare alla classificazione di primo livello per l’Ospedale del Valdarno, attivando la Conferenza dei Sindaci

Ritorna alla carica con la richiesta di riconoscimento di ospedale di primo livello per la Gruccia, il Sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini. Al Consiglio comunale convocato per domani, martedì 23 luglio, presenterà per questo motivo un Ordine del giorno. "Il tempo dei silenzi deve finire – dice la prima cittadina – serve subito una risposta per la salvaguardia della sanità nel territorio".

La richiesta di una classificazione 'migliore' per l'Ospedale del Valdarno è un cavallo di battaglia di Chiassai fin dal suo insediamento a Palazzo Varchi. Nei due anni e mezzo, ci sono stati "impegni presi in varie sedi istituzionali, sollecitazioni, l’unanimità espressa dalla Conferenza dei Sindaci del Valdarno" ma "la Regione non ha mai prodotto alcun atto sulla classificazione della Gruccia come presidio di primo livello", ricorda il sindaco di Montevarchi, che per questo torna a chiedere al Consiglio comunale "un mandato istituzionale forte per riconfermare l’obiettivo e per attivare la Presidenza della Conferenza dei Sindaci ad avere una relazione ufficiale e dettagliata sul percorso avviato per il riconoscimento".

Secondo Chiassai Martini, infatti, "la classificazione di primo livello non è una banale “etichetta” per la Gruccia, ma è una necessità per tutelare le specializzazioni, i servizi, i posti letto, le professionalità nei reparti con risorse certe da mettere a budget. A marzo 2018 il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato una mozione politicamente trasversale che avrebbe dovuto prevedere, nel nuovo Piano sanitario, significativi adeguamenti per la classificazione degli ospedali toscani con misure di potenziamento al fine di soddisfare i bisogni, soprattutto nell’ambito dell’emergenza e urgenza, in quei bacini di utenza ricadenti su più aree vaste".

È questa la situazione del Santa Maria alla Gruccia, il cui bacino di utenza 'scavalca' quello della Asl e si allarga fino alla provincia di Firenze. "L’impegno preso dal Consiglio regionale – conclude il sindaco di Montevarchi – interessava l’ospedale del Valdarno, ancora classificato come struttura ospedaliera “di base”, e non come ospedale “di primo livello”, sebbene siano presenti le specializzazioni indicate dalla legge e la capacità di servire proprio un’utenza in crescita sull’emergenza-urgenza, con circa 40mila accessi annui al Pronto Soccorso. La Regione Toscana avrebbe dovuto avviare un percorso per valutare l’Ospedale come presidio indispensabile dell’area vasta e con caratteristiche che lo potessero identificare come presidio di 1 livello, anche in virtù anche della sua collocazione “al confine” con più aree vaste".

Un percorso che non sembra nemmeno partito: "Intanto, nell’indifferenza generale, si assiste purtroppo ad interventi di depotenziamento con le stesse modalità con cui si tolgono i petali ad una margherita, riscontrando nell’ospedale una cronica carenza di personale e molte criticità in quasi tutti i reparti, compreso l’Oncologia; il trasferimento dei servizi, l’assenza di un direttore di presidio dedicato e la mancanza di una manutenzione adeguata alla struttura che ne favorisce il degrado. Mi chiedo – conclude il sindaco di Montevarchi – il motivo per il quale il Valdarno stia ancora tergiversando sull’ottenimento della classificazione di primo livello per l’Ospedale della Gruccia, da considerare l’unica prospettiva certa per la sanità del territorio". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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