29, Marzo, 2024

Nuovo impianto di osmosi alla nefrologia della Gruccia. 40mila euro l’investimento

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Ogni anno 1500 persone vengono visitate in ambulatorio mentre 60 pazienti a settimana si sottopongono a dialisi

Nuovo impianto di osmosi nel reparto di Nefrologia della Gruccia. 40mila euro l'invetimento della Asl Toscana sud est. Sono 1500 i pazienti seguiti ogni anno dall’ambulatorio del reparto e ogni settimana, per circa tre volte, 60 persone si sottopongono a dialisi, una prestazione che deve essere effettuata in sicurezza.

“Questo apparecchio – spiega Carlo Mura, direttore Nefrologia del Valdarno – è il cuore della dialisi. La terapia ha bisogno di acqua ultrapura visto che entra in contatto indirettamente con il sangue del paziente. L’acqua, con questo impianto viene trattata e liberata da tutti gli elettroliti, calcio e varie sostanze rintracciabili nell’acqua della rete. L’impianto che è stato sostituito era in funzione dal 2002. Oggi la tecnologia è sicuramente più avanzata”.

“In dialisi i pazienti vengono seguiti per decine di anni – continua Daniela Matarrese, direttore della Gruccia – Anche l'Ambulatorio Nefrologico è importante, non tutti i pazienti presentano lo stesso declino della funzione renale. Alcuni progrediscono lentamente, altri hanno un’evoluzione rapida verso l’insufficienza renale di tipo severo. Hanno bisogno quindi di tecnologie all’avanguardia e di essere molto sicuri delle terapie a cui si sottopongono. Inoltre, il nostro Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale prevede la gestione in modalità di ‘Medicina di iniziativa’ di pazienti con malattie renali croniche in fase stabile e senza complicanze gravi. La gestione è affidata ad un team multiprofessionale definito dal modello delle Reti cliniche integrate e strutturate, che coinvolge in modo coordinato e integrato il Medico di Medicina Generale e gli altri Specialisti. Nella maggior parte dei casi è il medico di Medicina Generale ad entrare in contatto con il paziente con sospetto o rischio di nefropatia, per il quale si pone l’eventuale necessità di riferimento nefrologico”.

 

 

 

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