25, Aprile, 2024

Mozione dei consiglieri 5 Stelle a Bucine: garantire 50 litri di acqua gratuita al giorno per ogni utenza

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La richiesta sarà presentata al sindaco di Bucine con una mozione nella prossima seduta di consiglio, in programma lunedì 15 febbraio. Nel documento i firmatari hanno indicato anche le possibili soluzioni per ottenere il risultato

Garantire 50 litri di acqua gratuiti al giorno per ogni utenza del comune, il quantitativo minimo vitale. Questa la richiesta che sarà presentata lunedì sera dai consiglieri del Movimento 5 Stelle di Bucine con una mozione nella prossima seduta di consiglio comunale. Nel documento si chiede l’impegno al sindaco per compiere tutti gli atti necessari per modificare il regolamento e la Carta del Servizio di Acquedotto.
 
“Trascorsi ormai 5 anni dalla vittoria del Referendum sull’acqua pubblica, i cittadini non si sono visti garantire ciò per cui avevano votato, non dai governi tecnici o di centrodestra e tanto meno dal centrosinistra di Bersani e da chi gli ha succeduto alla guida del Pd” – commenta il Movimento – “In questo Paese le amministrazioni Comunali, le più vicine ai cittadini e ai loro problemi, sono schiacciate tra i diktat di Bruxelles e la propaganda di un Governo capace solo di galleggiare. I bilanci sono fermi e l’autonomia di spesa azzerata. È il momento di riprendersi un pezzo alla volta, un diritto alla volta, l’autonomia necessaria alla difesa dei più deboli”.
 
La quota di 50 litri è stata indicata poiché l’ Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha definita essenziale per soddisfare i bisogni minimi di un essere umano (pari all’acqua necessaria per circa cinque minuti di doccia) e scongiurare problemi sanitari. “È necessario riportare la discussione sull’acqua e la sua gestione al suo aspetto biologico, democratico e sociale invece che, come solitamente avviene, come oggetto di investimenti, remunerazioni e strategie di business lontane anni luce dalle reali esigenze della cittadinanza”.
 
I firmatari della mozione hanno indicato anche soluzioni da adottare per raggiungere questo risultato: l'eliminazione dei costi per le inutili consulenze, la revisione e il contenimento di altri costi per servizi, la riduzione degli emolumenti agli amministratori, che attualmente ammontano a circa 300.000 euro.

“Inoltre, per recuperare quanto eventualmente necessario a raggiungere la totale copertura del minore introito dovuto ai 50 litri giornalieri gratuiti, fare carico gradualmente sulle fasce di prezzo degli scaglioni di consumo superiori ai 18 metri cubi annui a persona (da 19 a 37, da 38 a 56, da 57 a 75 e oltre 75), facendo pagare di più coloro che fanno un uso smodato dell'acqua e la sprecano”.

 

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