19, Aprile, 2024

Manifesti e atti vandalici dopo il sì alla fusione. D’Ettore (FI): “Inaccettabile, travalicati i confini della critica”

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Duro commento del Coordinatore provinciale di Forza Italia Arezzo, Maurizio D’Ettore, riguardo al referendum per la fusione dei comuni di Laterina e Pergine Valdarno e, in particolare, le contestazioni che si sono registrate dopo la vittoria del sì

Prima i manifesti mortuari, poi le scritte sull'auto della sindaca di Pergine, Simona Neri. Sono le contestazioni, dai toni pesanti, che si sono registrate dopo la vittoria del sì al referendum per la fusione con Laterina e l'istituzione del nuovo comune unico, sancita dall'approvazione in Consiglio regionale e che entrerà in vigore dal 1 gennaio. Alla sindaca Neri sono arrivati attestati di vicinanza e di stima anche da parte del Prefetto di Arezzo. 

Ora interviene il Coordinatore provinciale di Forza Italia, Maurizio D'Ettore. "Dopo l’esito del referendum per la fusione dei comuni di Pergine e Laterina, si sono susseguite dichiarazioni di vario tenore e, da ultimo, risultano pubblicati e divulgati, anche in rete, manifesti che paiono travalicare i limiti della critica politica e della continenza e pertinenza", rileva D'Ettore.

"In particolare, appaiono inaccettabili le gravi ed inqualificabili aggressioni verbali nei confronti della Sindaca Simona Neri, con espressioni e termini assolutamente estranei al confronto politico democratico. Il voto popolare in merito al referendum e le successive procedure in sede comunale e regionale possono essere evidentemente oggetto di qualsiasi valutazione e critica, ma vi è chi ormai pare soltanto voler creare un clima totalmente avulso dalla normale partecipazione ed anche aspro rapporto e confronto di natura politica", attacca il Coordinatore provinciale di Forza Italia.

"Forza Italia – conclude – condanna con fermezza queste inqualificabili condotte e dichiarazioni ed auspica che, in ogni sede, venga ricostituito un sereno confronto e dibattito che proprio le forze politiche ed i movimenti, anche locali, devono riportare nell’alveo della serena discussione e del dibattito democratico".

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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